La città e l’Università di Padova hanno una lunga tradizione e una grande reputazione negli studi anatomici, risalenti alla fondazione dell’università nell’anno 1222. Il contesto che ha permesso lo sviluppo di questa cultura fu rappresentato dalla libertà scientifica e dalla saggezza politica della Serenissima Repubblica di Venezia, uno stato liberale e tollerante nel mezzo di un’Europa feudale, imperiale e pontificia. Leggi tutto “Morgagni e l’Università di Padova”
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Curare nel Rinascimento: la figura del medico phisicus
Durante il Rinascimento, per un complesso di fattori economici e sociali migliorano la reputazione e la posizione del medico. Essi, infatti, ricevono una educazione accademica dall’università dove, a partire dalla seconda metà del cinquecento si incomincia ad abbandonare l’insegnamento classico basato prevalentemente sui testi di Galeno e Avicenna per introdurre, sia pur lentamente, le nuove idee. Negli ospedali si tengono le prime lezioni cliniche al letto degli ammalati. Nei «teatri anatomici» universitari si compiono con frequenza sempre maggiore le dissezioni introdotte da Vesalio. Negli «orti botanici» avviene la dimostrazione dei «semplici».
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Enrico Bottini: un maestro nella storia dell’antisepsi
“Per guarire le ferite si deve favorire l’insorgenza in esse della suppurazione” sosteneva Ippocrate, avendo intuito che la suppurazione fosse un fenomeno naturale e utile per la guarigione delle ferite.
Il termine sepsi – che deriva dal greco e significa “putrefazione” – venne inizialmente usato per indicare le infezioni delle ferite in generale.
Fino alla metà del XIX secolo, la chirurgia era gravata da una elevata mortalità, tanto che il chirurgo scozzese James Young Simpson (1811-1870) scriveva che “il paziente steso sul tavolo operatorio di uno dei nostri ospedali chirurgici, corre maggior pericolo di morte che il soldato inglese sul campo di battaglia di Waterloo”.
Le cause erano principalmente tre:
- emorragia per scarsa validità dei mezzi con cui si praticava l’emostati
- shock neurogeno da dolore per mancanza di anestesie efficaci
- infezioni chirurgiche per l’assenza di qualsiasi principio antisettico
Fra coloro che si misero il luce nella lotta contro le infezioni chirurgiche, va ricordato Enrico Bettini, a cui è dedicata questa pubblicazione Bottini. Un maestro della scuola chirurgica pavese nella storia dell’antisepsi insigne maestro della scuola pavese, da molti annoverato tra i pionieri dell’antisepsi.
Il primo studioso ad utilizzare l’acido fenico come antisettico fu Lister, che nel 1865 trattò per la prima volta una ferita con il suo metodo, che descrisse su Lancet nel 1867. Ma tale metodo venne utilizzato anche dal Bottini, che trattò nella sua pubblicazione “Dell’acido fenico nella chirurgia pratica e nella tassidermica” apparsa nel 1866 sugli annali di Universali di Medicina.