Curare nel Rinascimento: la figura del medico phisicus

Durante il Rinascimento, per un complesso di fattori economici e sociali migliorano la reputazione e la posizione del medico. Essi, infatti, ricevono una educazione accademica dall’università dove, a partire dalla seconda metà del cinquecento si incomincia ad abbandonare l’insegnamento classico basato prevalentemente sui testi di Galeno e Avicenna per introdurre, sia pur lentamente, le nuove idee. Negli ospedali si tengono le prime lezioni cliniche al letto degli ammalati. Nei «teatri anatomici» universitari si compiono con frequenza sempre maggiore le dissezioni introdotte da Vesalio. Negli «orti botanici» avviene la dimostrazione dei «semplici».

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La sifilide, nuova pestilenza del Rinascimento

Anche nel periodo rinascimentale come in quelli precedenti, le “pestilenze” e continuarono ad infierire, mietendo migliaia di vittime, anzi, oltre alle malattie già conosciute ne comparvero nuove: la sifilide e la febbre petecchiale.

La maggior parte degli storici ritiene che la sifilide possa coincidere con l’assedio di Napoli da parte di Carlo VIII di Francia del 1495: la malattia sarebbe stata importata dall’America all’epoca dell’assedio e assunse subito proporzioni epidemiche e un decorso tanto grave che non sarebbe stato mai più eguagliato. Leggi tutto “La sifilide, nuova pestilenza del Rinascimento”

L’eclettico Cardano

Gerolamo Cardano (1501-1576) viene posto fra i grandi medici rinascimentali poiché “collezionando fatti e chiarendo concetti” facilitò ad altri la via dell’indagine scientifica.
Eclettica figura rinascimentale, medico di genio autentico, il Cardano ha lasciato tracce indelebili nel mondo della scienza e delle invenzioni, sebbene sia un personaggio discusso e giudicato dei contemporanei e dai posteri, da alcuni esaltato da altri vituperato, nella persona e nelle idee. Leggi tutto “L’eclettico Cardano”