L’anatomia è la scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi. Il suo nome (dal latino tardo anatomía, a sua volta derivato dal greco ἀνατέμνω, “tagliare, sezionare”) è legato alla pratica della dissezione, che fin dall’antichità ha costituito il principale metodo di indagine di questa disciplina.
L’anatomia anatomica è invece lo studio dell’anatomia condotto sezionando animali (scimmie e, soprattutto, maiali) e riferendo all‘uomo le strutture osservate nell‘animale. Non si tratta, quindi, di anatomia comparata, bensì di anatomia che si fonda sul principio di analogia (essendo X ed Y estremamente simili, quanto si osservi e si verifichi in X vale anche per Y, che Platone e Aristotele avevano considerato scientificamente valido e applicato da Galeno nella tarda antichità, fino al Medioevo. Una visione che unita agli ostacoli di ordine religioso, determina una profonda involuzione degli studi anatomici fino al 1315 quando, per merito di Mondino de’ Liuzzi, l’anatomia ritrova nelle dissezioni sul cadavere la base delle sue indagini e del suo insegnamento senza peraltro sganciarsi dal dogmatismo imperante e quindi senza portare al superamento dei numerosi errori di Galeno.
Alcune tavole dell’Anatomia di Mondino nel commento di Berengario da Carpi. Uno scorticato con il petto aperto guarda e mostra il proprio cuore. Come tutte le altre, anche questa tavola è stata eseguita, in gran parte, dal vero.
Lezione medievale di anatomia. Illustrazione del Fasciculus medicinae, di J. de Ketham. 1491
Ma il vero protagonista della storia dell’anatomia è il fiammingo Andrea Vesalio che nel 1543 pubblicò De humani corporis fabrica il primo libro della storia che conteneva figure anatomiche in tre dimensioni, così come faceva la pittura rinascimentale.
Da citare poi Leonardo da Vinci (1452 - 1519), personificazione del genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative sia la storia del pensiero e della scienza, oltre che profondo studioso delle ricerche anatomiche, disponibili grazie alla Royal Collection Trust di Londra che ha digitalizzato e messo online, gratuitamente, il suo straordinario archivio leonardesco
In questa immagine Wilbelm Fabry (Fabricius Hildanus) (1560—1634) esprime la sua profonda convinzione circa la necessità degli studi di anatomia per il medico: ai piedi del teschio un remo ed una chiave con la scritta «L'anatomia è il remo e la chiave della medicina».
Galileo ebbe una prima, genialissima intuizione dell‘anatomia comparata. Questo il disegno con il quale illustrò quali proporzioni avrebbe dovuto avere un femore (sopra) rispetto ad un femore normale (sotto), per reggere il carico di un animale tre volte più grande di quello retto dal femore normale.
Nel ricordare l’anatomia non si può non citare la celebre Lezione di anatomia del dottor Tulp, un dipinto a olio su tela realizzato da Rembrandt nel 1632, firmato e datato "REMBRANDT. F:1632" conservata oggi al Mauritshuis dell'Aia.
Sempre a cavallo tra arte e anatomia, il lavoro di Jean-Galbert Salvage (1770–1813), medico militare dell'era napoleonica, che ha basato i suoi disegni sulle dissezioni dei soldati uccisi. Qui la sua opera
Il patologo scozzese Robert Carswell (1793 – 1857) è conosciuto per le sue illustrazioni di anatomia morbosa: questo disegno del 1838 mostra l'atrofia delle circonvoluzioni cerebrali nella Paresi Generale (chiamata anche Paralisi Generale dei Pazzi), una condizione associata alla sifilide terziaria Fonte https://archiveandlibrary.rcsed.ac.uk/