Prima mappatura dei patrimoni storici degli ospedali piemontesi

copertina e-book comunità e identità

Presentata lo scorso 29 settembre nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria la prima mappatura dei patrimoni storici degli ospedali piemontesi all’interno del convegno “Comunità e identità: l’evoluzione dell’Ospedale tra passato, presente e futuro” organizzato dal Centro Documentazione Storia dell’Assistenza e della Sanità Piemontese.

L’obiettivo della giornata è stata la riflessione sul valore degli ospedali quali luoghi identitari per le comunità, attraverso la rilettura dei patrimoni artistici, architettonici e documentali, spesso di grande valore, di cui sono proprietarie le aziende sanitarie del Piemonte. Si tratta di un patrimonio storico meritevole di essere reso accessibile alla comunità nell’ottica di un rinnovato rapporto di fiducia con il sistema sanitario regionale: ecco il perché di un e-book dedicato, facilmente scaricabile e consultabile dal sito dell’Ospedale di Alessandria.

La conoscenza del passato rappresenta, infatti, un importante mezzo per favorire il coinvolgimento della cittadinanza, sensibilizzarla sulle attuali attività sanitarie e di cura, rafforzare il legame con i benefattori. Le relazioni degli esperti sono state mirate a evidenziare il filo conduttore che lega il patrimonio storico all’ospedale contemporaneo nella prospettiva di una visione futura orientata al paziente e alla comunità.
In particolare l’evento è stato strutturato in cinque sezioni. Dopo la presentazione del censimento da parte di Paola Cosola, Archivista del Centro Documentazione – Biblioteca Biomedica dell’Ospedale di Alessandria, si è parlato di “Ospedali storici, risorse e patrimonio per la comunità” insieme a Paolo Galimberti, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Daniela Caffaratto, ispettore onorario della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta e Sara Abram, Segretaria Generale della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino, moderati da Elena Franco, membro Cultural Welfare Center e architetto – fotografa del Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities. “L’ospedale tra presente e futuro, una città nella città” è invece il titolo della seconda sessione, che è stata moderata da Federico Goria del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale, con gli interventi di Giovanna Perino, Dirigente dell’Area Salute e Sviluppo del Sistema Sanitario dell’Istituto Ricerche Socio Economiche del Piemonte (IRES), e Francesco Novelli del Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino. La mattinata si è conclusa con la presentazione delle buone pratiche del Piemonte rappresentate dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Città di Novara, con Alberto Scanferla, dall’Ordine Mauriziano di Torino, con la Direttrice dell’Archivio Storico Cristina Scalon, dall’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, con la Responsabile della Struttura Patrimonio e Attività Amministrative Trasversali Rita Aimale, e infine dall’ASL Città di Torino, con il Direttore della Struttura Tecnico Area Territoriale Carlo Sala.

Nel pomeriggio l’approfondimento di Stefano Benedetto, Direttore dell’Archivio di Stato di Torino e Soprintendente ad interim della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta, che ha tracciato una prospettiva di lavoro nella generazione di competenze comuni per la rete dei referenti dei patrimoni.

Proprio questo, infatti, è il prossimo obiettivo da raggiungere: un gruppo di lavoro piemontese che possa valorizzare in modo sinergico questo patrimonio, talvolta nascosto, talvolta non pienamente colto.

Per questo motivo è stato istituito il Centro di Documentazione Storia della Assistenza e della Sanità Piemontese quale articolazione dell’Infrastruttura Ricerca, Formazione, Innovazione (SC IRFI) afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Il Centro di Documentazione è un luogo di progettazione di eventi legati alla tutela, conservazione e valorizzazione dei patrimoni storici della sanità piemontese: le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte, infatti, sono proprietarie di beni storici e artistici di grande valore, ad oggi non censiti in modo strutturato e aggiornato, meritevoli di essere resi accessibili alla comunità.

La mappatura realizzata rappresenta il primo di una serie di step, anche finalizzati alla catalogazione dei patrimoni che consentirebbe di mettere in luce la quantità e qualità di beni culturali, molto diversi per tipologia, garantendo una maggiore consapevolezza del ruolo dell’assistenza e della sanità da parte dei cittadini fruitori dei servizi sanitari. Inoltre, l’accesso a un ricco patrimonio storico e la conoscenza del passato, rappresentano un importante mezzo per promuovere il coinvolgimento della cittadinanza, sensibilizzarla sulle attuali attività sanitarie e di cura, rafforzare il legame con i benefattori, promuovere il volontariato.

Il fine è rendere consapevoli le istituzioni sanitarie di un loro patrimonio storico (sia librario che archivistico, documentario e artistico) per la maggior parte sconosciuto e per il quale non esistono figure professionali, normative e finanziamenti tali da garantire l’adempimento di adeguati progetti di ricognizione, conservazione, tutela e valorizzazione. Il Centro di Documentazione rappresenta una istituzione che, operando al di fuori delle aziende sanitarie ma in stretto contatto, sensibilizza sull’argomento e promuove attività e progetti la cui realizzazione rischia di rimanere priva di un interlocutore adeguato. 

La giornata, coordinata dal DAIRI Regionale diretto da Antonio Maconi a cui afferisce il Centro di Documentazione Storia della Assistenza e della Sanità piemontese, è stata quindi l’occasione presentare la mappatura dei patrimoni e avviare la rete e le azioni sinergiche funzionali allo sviluppo di  di progetti di valorizzazione.

San Gennà pensaci Tu!

A cura di Ileana Parascandolo, Medico Specialista Scienza dell’Alimentazione  e Cure Supportive IRCCS Pascale Asl NA1

La devozione dei Napoletani per San Gennaro è notoria. Il vescovo trentatreenne nato nel 271 dopo Cristo e martirizzato a Pozzuoli nel 305 durante la persecuzione di Diocleziano, è il Patrono della città ed è ritenuto uno dei Santi Patroni più miracolosi di Napoli, insieme ad altri  55 Santi e Sante tra cui Santa Patrizia, San Gregorio Armeno e San Biagio.

A San Gennaro si rivolgono tutti i credenti, per qualunque richiesta di soccorso; infatti grande o piccola che sia, essa viene con fiducia rivolta al Patrono  nella certezza che Lui l’ascolterà.

Non si contano gli epiteti con i quali le “Commare di San Gennaro“ – una congrega di donne a lui devote – lo invocano incessantemente, in particolar modo il 19 settembre, nella ricorrenza del martirio che corrisponde a un  giorno di grande festa a Napoli, in cui avviene il principale “miracolo”: la liquefazione del Sangue del Santo.
Nella chiesa del Duomo gremita di persone, tra canti e incensi sfila il corteo sacro con il Cardinale che regge l’Ampolla del Sangue stretta tra le mani….”Faccia Gialla  Squaglia Squaglia”! -invocano le Commare di San Gennaro, per sollecitare il Miracolo, con una citazione popolare ripresa anche dal noto cantautore napoletano Enzo Avitabile. “Faccia Gialla” indica infatti la statua d’oro del Santo che troneggia sull’abside del Duomo di Napoli, mentre nella Cappella del Tesoro viene esposto parte del corredo aureo e argenteo degli ex voto, un Tesoro che appartiene alla Città e che per splendore e ricchezza ha un valore maggiore dei Gioielli della Corona d’Inghilterra. Tutti trattengono il fiato…E infine un applauso scroscia fortissimo quando il Cardinale alza l’Ampolla per mostrare la liquefazione del Sangue: finalmente può iniziare la festa per chiunque creda che il segno ricevuto porterà benefici alla Città e alla popolazione…. Il sacro e il profano si mescolano in un unico spirito.

Di secolo in secolo, tra progresso, tecnologia e digitalizzazione non si ferma l’entusiasmo del popolo napoletano per questo “Miracolo”. E davvero per miracolo esiste e resiste l’antico Ospedale San Gennaro, nel cuore del Rione Sanità, la cui vicenda è intrecciata a quella del Santo. Nel quinto secolo dopo Cristo, per ospitare le sue reliquie, venne costruita  la Basilica paleocristiana di San Gennaro e Sant’Agrippino, nel cui interno si trova un affresco raffigurante il Santo. Successivamente nell’anno 872 fu annesso un convento benedettino dal Vescovo Atanasio. Nel 1291 i Cavalieri Templari Ospitalieri con il consenso dei Monaci Benedettini, molto esperti della preparazione di medicamenti erboristici, si dedicarono agli ammalati ospitandoli nella struttura che diventò così “Ospizio dei Poveri dei SS. Pietro e Gennaro.” La volta antistante l’accesso presenta un ciclo di affreschi cinquecenteschi con immagini salienti della vita di San Gennaro ad opera di Andrea Sabatini. Nei tempi successivi si alternarono le gestioni ecclesiastiche e laiche ma il Complesso ospedaliero continuò nei secoli a fungere da struttura di cura e soccorso per ammalati e poveri.

Di gestione in gestione, tra chiusure e ristrutturazioni, oggi l’Ospedale è diventato “Struttura Polifunzionale per la Salute dell’Asl Napoli1 Centro” e accoglie numerosi servizi sociosanitari, tra cui un punto di Primo Soccorso, la riabilitazione cardiologica, un poliambulatorio specialistico e l’Unità di Cure Palliative Domiciliari.

Nelle commistioni multifattoriali che sono specifiche di Napoli, il Presidio San Gennaro esprime la sintesi dell’Arte e della Scienza tra patrimonio artistico mirabile; quale i busti dei SS Pietro e Gennaro  di Cosimo Fanzago all’esterno, e le volte affrescate del Chiostro che celebrano la vita ei miracoli del Santo e la Basilica Paleocristiana all’interno.

In tutto questo oggi si distingue, nonostante le difficoltà, il lavoro del personale Sanitario, Sociosanitario e Amministrativo dedicato all’orientamento e all’assistenza dei Pazienti e dei loro caregivers che popolano ogni giorno gli antichi corridoi.

San Genna’…. Pensaci tu!

 

“La cura attraverso l’arte”: una mostra organizzata dalla AUSL della Romagna

La mostra dal 4 al 16 aprile per scoprire le perle del patrimonio storico e artistico della Ausl Romagna

Gli ospedali storici raccontano la storia delle donne e degli uomini che, nel corso dei secoli, si sono impegnati per stare accanto ai più fragili, a coloro che soffrono, dando loro un sostegno materiale, spirituale e preoccupandosi della salute dei singoli individui e della collettività.
Sono luoghi in cui l’arte ha sempre avuto un ruolo imprescindibile nel processo di cura, che metteva al centro la persona nella sua interezza di corpo e spirito. Gli ospedali erano “ospitali”, strutture destinate ad una assistenza indifferenziata, dove le prime tecniche di medicina si mescolavano alla religione e alle credenze dell’epoca.
In quei tempi così diversi, lontani dalle conoscenze e dai reparti polifunzionali di oggi, gli ospedali erano anche luoghi ricchi di meravigliose opere d’arte.

In questo percorso di valorizzazione dei luoghi e del binomio cultura e cura, si inserisce la mostra LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, curata da Sonia Muzzarelli e Paolo Trioschi, promossa congiuntamente dal Comune di Ravenna, dall’Ausl Romagna, dal MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna e da Acosi – Associazione culturale ospedali storici italiani visitabile dal 4 marzo al 16 aprile a Palazzo Rasponi dalle Teste, Ravenna.

Sonia Muzzarelli, Conservatore Beni Culturali Ausl della Romagna e curatrice della mostra “La cura attraverso l’arte”

L’Azienda USL della Romagna è proprietaria di un importante patrimonio storico, artistico, archivistico che documenta, attraverso la sua produzione artistica, e non solo, seicento anni di storia sociale e sanitaria di una delle più grandi Aziende sanitarie italiane.
Dopo un lungo periodo di studio e riordino che ha visto, dove era possibile, la ricollocazione di parte della collezione nelle città di origine, l’Ausl della Romagna ha reso fruibile la propria collezione arricchita da “quaderni tematici”, curati e pubblicati dall’Ausl della Romagna.

Il percorso pensato si divise in sei sezioni: nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste, nel cuore di Ravenna, vengono presentati alcuni dei tesori dell’intera collezione Ausl Romagna, provenienti dai territori d’origine: Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini.
In mostra sono presentati alcuni strumenti scientifici accanto a venticinque preziosi dipinti realizzati tra il XVI e XX secolo e con importanti presenze artistiche del nostro territorio come: Giambattista Bassi, Maceo Casadei, Luigi Folli, Francesco Longhi, Pietro Melandri.

Il patrimonio di proprietà aziendale, presente su tutto il territorio romagnolo, si caratterizza come “Museo diffuso di arte e storia sanitaria ” visitabile anche su prenotazione. Tutte le informazioni sono disponibili a questo link https://www.auslromagna.it/comunita/cura-attraverso-arte che contiene inoltre la serie delle pubblicazioni del patrimonio storico e le rubriche con le curiosità realizzate per la divulgazione di questa storia così affascinante.

Cura e Comunità: torna la settimana di eventi per Sant’Antonio

Dal 17 al 21 gennaio saranno numerose le iniziative che coinvolgeranno l’Azienda Ospedaliera di Alessandria

Dal 17 al 21 gennaio è in programma la tradizionale cerimonia di Sant’Antonio, patrono dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria da cui prende il nome il Presidio Civile. Dopo le restrizioni degli anni scorsi, tornano tutti gli eventi in presenza, confermando una serie di iniziative che andranno dalla ricerca alla cura, dalle Medical Humanities alla storia dell’ospedale, passando dalle patologie ambientali e il riconoscimento a coloro che quotidianamente hanno messo, e continua a mettere, la propria professionalità al servizio del paziente.

Martedì 17 si apriranno i festeggiamenti con la Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Guido Gallese, Vescovo della Diocesi di Alessandria nella chiesa intitolata ai santi Antonio e Biagio all’interno del Presidio Civile. Al termine della celebrazione eucaristica si terrà poi la Cerimonia del Grazie: un momento di gioia in cui vengono ringraziati i benefattori e i volontari per la loro generosità e la costante attenzione che dimostrano nei confronti dei bisogni dei professionisti dell’Azienda Ospedaliera e per il benessere dei pazienti.

La prima giornata si concluderà con la visita alla quadreria storica dei benefattori, a testimonianza di come la solidarietà sia davvero un pilastro delle attività dell’Ospedale che da sempre sorregge anche il forte legame tra l’azienda e la comunità.

La narrazione, intesa come veicolo più naturale delle proprie esperienze, anche di malattia, sarà al centro della seconda giornata di celebrazioni che si svolgerà alla Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria. Alle ore 18,00 sarà inaugurata la mostra “L’Ospedale di Alessandria: storia di una Comunità”, che ripercorre le tappe dell’Ospedale e dei suoi Presidi – Ospedale Infantile e Istituto Borsalino – attraverso fotografie provenienti dall’Archivio storico della Biblioteca Biomedica dell’AO AL e dalla Fototeca Civica di Alessandria – Fondo Sartorio, oltre ad alcune immagini gentilmente concesse dall’architetto Elena Franco.

Il tema della narrazione verrà poi affrontato nelle sue diverse sfaccettature in un incontro che vedrà dialogare tra loro professionisti della cultura e della salute, al fine di indagare il legame tra il racconto e la comunità, la relazione e la terapia. Stefania Polvani, Presidente Società Italiana di Medicina Narrativa (Simen), parlerà di Narrazione e relazione, mentre a trattare di Narrazione e terapia: le esperienze dei professionisti AO AL saranno Davide Dealberti, Direttore Ginecologia e Ostetricia, Aldo Bellora, Direttore Geriatria, Marco Polverelli, Direttore Medicina Fisica e Riabilitazione.

A conclusione della seconda giornata ci sarà la presentazione della IV edizione del Concorso di Medicina Narrativa “Racconto la mia cura”, nato dalla collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca dell’Ospedale di Alessandria, il Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities e la Biblioteca Civica di Alessandria e che si fregia del Patrocinio dell’AIB e della Società Italiana di Medicina Narrativa.

Giovedì 19 gennaio sarà dedicato a Cura, Ricerca e Comunità, dando spazio alle attività di ricerca condotte dal DAIRI, il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi. Nella Sala Consiglio del Comune di Alessandria alle ore 15,00 Daniele Mandrioli, Direttore Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” – Istituto Ramazzini, terrà una relazione sulle patologie ambientali, oggetto del percorso di riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) che l’Ospedale sta portando avanti insieme all’ASL AL in risposta sia a bisogni epidemiologici locali sia all’allarme globale lanciato dall’OMS.

Per ricordare come la ricerca sia un bene comune, seguirà l’intervento di Mara Scagni, Segretario regionale di Cittadinanzattiva dal titolo “La partecipazione dei cittadini nella ricerca sanitaria”. Il pomeriggio sarà infine l’occasione per presentare i progetti che hanno partecipato al bando dei Premi della Ricerca, cofinanziati dall’Ospedale e da Solidal per la ricerca, e premiare i vincitori delle due categorie “Miglior Paper – articolo pubblicato nell’anno 2021, con affiliazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria o dell’ASL AL” in memoria del dott. Nicola Giorgione e “Miglior Progetto di Ricerca Professioni Sanitarie” in memoria di Maria Rosa Monaco.

Un aperitivo solidale, aperto a tutta la comunità per raccogliere fondi a supporto della ricerca, concluderà la giornata. Appuntamento alle 18,00 all’Osteria Contemporanea Favorite! del Collegio Universitario Santa Chiara.

Sant’Antonio sarà anche l’occasione per l’inaugurazione di un nuovo, importante, servizio ospedaliero: il reparto di Terapia Intensiva Cardiochirurgica, che si inserisce nel piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza. La cerimonia ufficiale si terrà alle 16,30 di venerdì 20 nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera in via Venezia, 16.

A chiudere i festeggiamenti, sabato 21, spazio a chi, quotidianamente, ha speso le proprie giornate all’interno dell’Azienda Ospedaliera con una Cerimonia delle Benemerenze, diventata nel tempo una grande e sentita tradizione. Quest’anno si tornerà a farlo in presenza, ringraziando così, in un momento di incontro e di festa, i professionisti che hanno lasciato il sevizio nel corso del 2022.

Questa giornata conclusiva vedrà però anche due grandi novità: la Direzione, infatti, vuole ringraziare, insieme ai colleghi andati in pensione, anche i dipendenti che lavorano nell’Ospedale di Alessandria da 10, 20, 30 e 40 anni e i primari emeriti che si sono distinti nei loro anni di attività per il miglioramento delle cure e dei servizi.

Qui il programma completo

Cura e Comunità: una settimana di eventi per Sant’Antonio, patrono dell’Ospedale di Alessandria

Dal 17 al 21 gennaio su ricerca, innovazione digitale, Medical Humanities e solidarietà

Si svolgerà dal 17 al 21 gennaio la tradizionale cerimonia di Sant’Antonio, patrono dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria da cui prende il nome il Presidio Civile, con un programma di eventi strutturati in formula mista, quindi in parte in presenza e in parte streaming sui canali social aziendali e di alcuni partner dell’iniziativa, ovvero il Comune di Alessandria e il Conservatorio “Vivaldi”.

La settimana vedrà susseguirsi numerosi e autorevoli relatori, anche di fama nazionale, che dialogheranno su alcuni temi particolarmente cari all’ospedale: dall’innovazione digitale al servizio della ricerca e della cura del paziente alle Medical Humanities, passando ovviamente per la ricerca e un focus sulle patologie ambientali.

Gli appuntamenti si aprono con la Santa Messa, Presieduta da S.E.R. Mons. Guido Gallese Vescovo della Diocesi di Alessandria, per poi proseguire con una giornata dedicata all’approccio One Health che si basa sulla progettazione e attuazione di programmi, politiche, legislazione e ricerca in cui più settori comunicano e collaborano per ottenere migliori risultati di salute pubblica mediante un metodo collaborativo, multidisciplinare e multi-professionale. Grazie all’intervento di Marco Bosio, Head of Local Government per Google Cluod Italia, verrà indagato il ruolo delle tecnologie digitali a supporto della salute. Tema che verrà sviscerato nella successiva tavola rotonda, moderata da Leonardo Marchese, Direttore Dipartimento Scienze e Innovazione Tecnologica UPO, e Annalisa Roveta, Dirigente Biologa Coordinamento Unit DAIRI AO AL. Da un lato su come l’innovazione digitale ci può consentire di comprendere e gestire le interconnessioni tra la salute umana, animale e dell’ecosistema, riprogettando i servizi di cura attraverso un’analisi valoriale dei dati e delle informazioni grazie a Paolo Tereziani, Professore Ordinario Dipartimento Scienze e Innovazione Tecnologica UPO, e ad Angelo Robotto, Direttore Generale ARPA Piemonte. Dall’altro i nuovi processi di dematerializzazione della sanità, la telemedicina e gli sforzi per rendere i servizi sempre più accessibili da remoto, grazie a Carla Gaveglio, Sanità Digitale CSI Piemonte, e a Francesco di Costanzo, Presidente Fondazione Italia Digitale. Qui il link per seguire la diretta

Il 19 gennaio sarà invece incentrato sulla ricerca e sul percorso di riconoscimento dell’Azienda Ospedaliera dell’ASL AL a IRCCS per le Patologie Ambientali e il Mesotelioma che verrà presento da Marta Betti, Referente del Clinical Trial Center afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal Dr. Antonio Maconi. Una trasformazione che nasce da esigenze locali, dai dati epidemiologici del territorio e che ben si inserisce in un contesto di interesse internazionale. Riconosciuto da due delibere regionali (del 2019 e del 2021) mirate a sostenere la candidatura nei rapporti con il Ministero della Salute, tale percorso è finalizzato a restituire alla comunità locale servizi sanitari di eccellenza. Nella convinzione che la ricerca sia utile per un futuro più sicuro e sereno, quindi, professionisti, ricercatori, istituzioni e cittadini giocano un ruolo importante. Ecco perché l’intera giornata si svolgerà presso la Sala del Consiglio del Comune di Alessandria, oltre che in streaming, dove verranno consegnati i premi della ricerca 2020, ovvero il Premio Giorgione per il miglior paper e il Premio Monaco per il miglior progetto di ricerca delle professioni sanitarie, entrambi cofinanziati dall’Ospedale di Alessandria e da Solidal per la Ricerca. L’appuntamento sarà anche l’occasione per presentare i servizi legati alle patologie tempo-dipendenti, mai interrotti durante la pandemia, e utili a garantire che su tutto il territorio la risposta assistenziale ai bisogni di cure del paziente avvenga in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza: a parlarne saranno Giovanni Lombardi, Direttore SEST 118, Gianfranco Pistis, Direttore Cardiologia AO AL, Alberto Guagliano, Dirigente Medico Chirurgia Vascolare AO AL, e Luigi Ruiz, Direttore Neurologia AO AL. Qui il link per la diretta

Altra istituzione che supporta gli sforzi di ricerca dell’Azienda Ospedaliera, in questo caso in ambito di Medical Humanities, è il Conservatorio “Vivaldi” che ospiterà la quarta giornata sui benefici che la musica può dare alla cura dei pazienti. La musicoterapia, infatti, utilizza la musica e i suoi elementi di suono, ritmo, melodia e armonia al fine di promuovere cambiamenti nella qualità della vita in persone con problematiche differenti, stimolando la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la motricità e l’espressione nella prospettiva di assolvere i bisogni fisici, emotivi, sociali e cognitivi. A parlarne nella ricca tavola rotonda moderata da Marzia Zingarelli, Docente Conservatorio “Vivaldi”, esperta al tavolo Musicoterapia del MUR, Membro direttivo AIM, saranno: le Senatrici Paola Binetti e Loredana Russo, Renato Balduzzi, Presidente Conservatorio “Vivaldi”, Antonio Maconi, Presidente Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities, Roberto Barbato, Prorettore e Ordinario Biologia UPO, Roberta Lombardi, Ordinario di diritto amministrativo UPO, Delegata del Rettore per l’inclusione sociale e la disabilità, Componente Comitato Scientifico IRES Piemonte, Comitato Scientifico Centro Studi Medical Humanities, Patrizia Santinon, psichiatra, psicoanalista, Direttore scientifico Centro studi Medical Humanities, Azienda Ospedaliera, Marco Invernizzi, Associato in Medicina Fisica e Riabilitazione, Presidente corso di laurea in Fisioterapia UPO, Silvana Chiesa, Capo Dipartimento Didattica della Musica Conservatorio “Vivaldi”, Maria Grazia Baroni, Presidente AIM, e Giovanni Gioanola, Direttore Conservatorio “Vivaldi”. Al termine della giornata verranno anche premiati i vincitori del Concorso di Medicina Narrativa “Racconto la mia cura” giunto alla sua IV edizione. Qui il link per la diretta

La settimana si concluderà infine con un appuntamento dedicato alla solidarietà che, grazie all’intervento del delegato Beni Culturali FAI Alessandria Adriano Antonioletti Boratto, ripercorrerà la storia di Alessandria, dell’Ospedale e dei suoi benefattori, riflettendo sul significato del dono e sull’impatto così forte e sentito sul nostro territorio ieri come oggi. Qui il link per la diretta