Speranza “Speranzella“ e la Fiducia che Cura

A cura di Ileana Parascandolo

Napoli è divisa in distretti sanitari e ognuno di questi coordina l’assistenza territoriale  di un preciso settore della città. Tra questi distretti, nel dettaglio geo-sociosanitario spicca quello che comprende all’unisono Posillipo e i Quartieri Spagnoli.

Accomunate dalle tinte cupe della sofferenza, le due zone non potrebbero essere maggiormente diverse: da una parte, ricchezza, abbondanza e dettagli di eleganza, dall’altra povertà, folklore e tradizione popolare.

Comprende infatti i vicoli a ridosso di Toledo, la strada simbolo della città che arriva fino a Piazza del Plebiscito, e comprende anche Via Caracciolo, santa Lucia e tutti i luoghi a ridosso del mare, si inerpica per la collina  panoramica di Posillipo passando per le zone più eleganti di Napoli, via Petrarca, via Orazio, la Riviera di Chiaia.

Questo distretto esprime al meglio la verticalità della Città di Napoli: ne fanno parte i luoghi più belli di Napoli, con i vicoli aspri e quartieri spagnoli, oggi molto alla moda. Luoghi con stretti palazzi senza ascensore, con scale sconnesse, con poca luce.

Entrare in queste realtà significa conoscere la declinazione del dolore e quindi rispettare il contesto in cui si deve agire.

In modo talvolta invasivo ma sempre in punta di piedi.

In quest’ambito è doveroso rivolgere un encomio al personale sanitario, ai Medici Specialisti che si inerpicano nelle stradine chi in moto e chi in auto oppure a piedi per portare un elemento di scientifico supporto all’ammalato e alla famiglia.


Un ringraziamento speciale agli infermieri che usano quelle scale sconnesse per portare le terapie, medicare le lesioni da decubito, la nutrizione artificiale innescando sempre una relazione fiduciosa con l’ammalato e i care givers, una “fiducia che cura”. E con loro gli operatori sociosanitari, i logopedisti e tutti i professionisti che pazientemente percorrono vicoli e stradine per portare il personale sanitario nelle abitazioni dei pazienti.

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