San Gennà pensaci Tu!

A cura di Ileana Parascandolo, Medico Specialista Scienza dell’Alimentazione  e Cure Supportive IRCCS Pascale Asl NA1

La devozione dei Napoletani per San Gennaro è notoria. Il vescovo trentatreenne nato nel 271 dopo Cristo e martirizzato a Pozzuoli nel 305 durante la persecuzione di Diocleziano, è il Patrono della città ed è ritenuto uno dei Santi Patroni più miracolosi di Napoli, insieme ad altri  55 Santi e Sante tra cui Santa Patrizia, San Gregorio Armeno e San Biagio.

A San Gennaro si rivolgono tutti i credenti, per qualunque richiesta di soccorso; infatti grande o piccola che sia, essa viene con fiducia rivolta al Patrono  nella certezza che Lui l’ascolterà.

Non si contano gli epiteti con i quali le “Commare di San Gennaro“ – una congrega di donne a lui devote – lo invocano incessantemente, in particolar modo il 19 settembre, nella ricorrenza del martirio che corrisponde a un  giorno di grande festa a Napoli, in cui avviene il principale “miracolo”: la liquefazione del Sangue del Santo.
Nella chiesa del Duomo gremita di persone, tra canti e incensi sfila il corteo sacro con il Cardinale che regge l’Ampolla del Sangue stretta tra le mani….”Faccia Gialla  Squaglia Squaglia”! -invocano le Commare di San Gennaro, per sollecitare il Miracolo, con una citazione popolare ripresa anche dal noto cantautore napoletano Enzo Avitabile. “Faccia Gialla” indica infatti la statua d’oro del Santo che troneggia sull’abside del Duomo di Napoli, mentre nella Cappella del Tesoro viene esposto parte del corredo aureo e argenteo degli ex voto, un Tesoro che appartiene alla Città e che per splendore e ricchezza ha un valore maggiore dei Gioielli della Corona d’Inghilterra. Tutti trattengono il fiato…E infine un applauso scroscia fortissimo quando il Cardinale alza l’Ampolla per mostrare la liquefazione del Sangue: finalmente può iniziare la festa per chiunque creda che il segno ricevuto porterà benefici alla Città e alla popolazione…. Il sacro e il profano si mescolano in un unico spirito.

Di secolo in secolo, tra progresso, tecnologia e digitalizzazione non si ferma l’entusiasmo del popolo napoletano per questo “Miracolo”. E davvero per miracolo esiste e resiste l’antico Ospedale San Gennaro, nel cuore del Rione Sanità, la cui vicenda è intrecciata a quella del Santo. Nel quinto secolo dopo Cristo, per ospitare le sue reliquie, venne costruita  la Basilica paleocristiana di San Gennaro e Sant’Agrippino, nel cui interno si trova un affresco raffigurante il Santo. Successivamente nell’anno 872 fu annesso un convento benedettino dal Vescovo Atanasio. Nel 1291 i Cavalieri Templari Ospitalieri con il consenso dei Monaci Benedettini, molto esperti della preparazione di medicamenti erboristici, si dedicarono agli ammalati ospitandoli nella struttura che diventò così “Ospizio dei Poveri dei SS. Pietro e Gennaro.” La volta antistante l’accesso presenta un ciclo di affreschi cinquecenteschi con immagini salienti della vita di San Gennaro ad opera di Andrea Sabatini. Nei tempi successivi si alternarono le gestioni ecclesiastiche e laiche ma il Complesso ospedaliero continuò nei secoli a fungere da struttura di cura e soccorso per ammalati e poveri.

Di gestione in gestione, tra chiusure e ristrutturazioni, oggi l’Ospedale è diventato “Struttura Polifunzionale per la Salute dell’Asl Napoli1 Centro” e accoglie numerosi servizi sociosanitari, tra cui un punto di Primo Soccorso, la riabilitazione cardiologica, un poliambulatorio specialistico e l’Unità di Cure Palliative Domiciliari.

Nelle commistioni multifattoriali che sono specifiche di Napoli, il Presidio San Gennaro esprime la sintesi dell’Arte e della Scienza tra patrimonio artistico mirabile; quale i busti dei SS Pietro e Gennaro  di Cosimo Fanzago all’esterno, e le volte affrescate del Chiostro che celebrano la vita ei miracoli del Santo e la Basilica Paleocristiana all’interno.

In tutto questo oggi si distingue, nonostante le difficoltà, il lavoro del personale Sanitario, Sociosanitario e Amministrativo dedicato all’orientamento e all’assistenza dei Pazienti e dei loro caregivers che popolano ogni giorno gli antichi corridoi.

San Genna’…. Pensaci tu!

 

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