Un articolo esplora il rapporto tra la storia della medicina e il suo presente digitale attraverso la lente del rapporto medico-paziente
Oggi la retorica che circonda l’introduzione delle nuove tecnologie in medicina tende a sottolineare che le tecnologie disturbano le relazioni e che il legame medico-paziente riflette un’era della medicina più “umana” che dovrebbe essere preservata.
Scrivono gli autori: “I commentatori spesso presumono che le attuali preoccupazioni su come le tecnologie possano portare alla “disumanizzazione dell’assistenza” siano i prodotti senza precedenti delle trasformazioni tecnologiche, sociali e culturali tra la fine del ventesimo e l’inizio del ventunesimo secolo”. La crescente dipendenza della medicina dagli schermi è percepita come un indebolimento di importanti rituali sociali, come gli scambi tra medici e altri colleghi sanitari che erano soliti discutere i loro casi in modi più informali.
La prospettiva delle medical humanities insegna che la medicina ha bisogno di storia e cultura perché non è solo una scienza naturale ma anche una scienza e un’arte umanistica. Il progresso della medicina e delle istituzioni mediche dipende dai cambiamenti culturali ed è, allo stesso tempo, il risultato di cambiamenti immanenti all’interno delle discipline mediche stesse.
Questo vale anche nella relazione tra medico e paziente.
Nell’articolo, attraverso una puntuale analisi di studi storici, viene illustrato come le relazioni medico-paziente siano sempre state modellate dalle culture materiali. La cultura è la causa della malattia e anche il prodotto della malattia; la cultura modella la malattia, la diagnosi e la terapia, la situazione del paziente e l’attività del medico.Gli esseri umani non solo determinano ciò che sarà considerato come salute e malattia, ma allo stesso tempo interpretano queste esperienze e decidono come rispondere ad esse. Il malato ha diritti e doveri, così come il medico: la loro relazione manifesta sia asimmetria che simmetria, come le differenze nelle conoscenze mediche e nelle esperienze di dolore e malattia. Nell’articolo gli autori prendono in esame tre attività – registrazione, esame e trattamento – alla luce dei loro antecedenti storici, e suggeriscono che la nozione di “medicina umana” è in continua evoluzione: consiste in attribuzioni sociali di abilità ai medici che si sono svolte in modo molto diverso nel corso il corso della storia.
qui l’articolo completo, disponibile in formato aperto https://www-ncbi-nlm-nih-gov.bvsp.idm.oclc.org/pmc/articles/PMC8260574/