Spallanzani, scienziato geniale e collezionista


Straordinario sperimentatore, Spallanzani è senza dubbio il più illuminato tra i fondatori della fisiologia sperimentale moderna e il più autorevole sostenitore della teoria generazionale dell’omne vivum e vivo.

Nacque a Scandiano nel 1729 e morì a Pavia nel 1799. Presi gli ordini sacerdotali ed abbandonati gli studi di giurisprudenza che aveva intrapreso a Bologna, fu chiamato nel 1757, ad insegnare fisica e matematica all’Università di Reggio Emilia. Dopo essere passato al Collegio San Carlo di Modena, dove insegnò greco e matematica dal 1763, nel 1769 ebbe la cattedra di scienze naturali all’Università di Pavia, e lì rimase sino alla morte.

Demolì definitivamente la dottrina della generazione spontanea ( Lazzaro Spallanzani: pionere della microbiologia) con il famoso Saggio di osservazioni microscopiche concernenti il sistema della generazione de’ Signori Needham e Buffon, pubblicato a Modena nel 1765. Con esso dimostrò che gli esperimenti condotti dal Needham erano errati e che la forza vegetativa propugnata dall’inglese era assolutamente priva di qualsiasi fondamento scientifico.

Con gli esperimenti sugli anfibi dimostrò l’infondatezza della teoria dell’aura seminale anche se non comprese la funzione degli spermatozoi che interpretò come parassiti ed anche se aderì alla corrente degli spermatisti.  Fondamentali i suoi studi sulla rigenerazione animale, che consegnò al Prodromo di un’opera da imprimersi sopra le riproduzioni animali (Modena, 1768), con il quale aprì la strada ai posteriori studi sugli innesti animali e, quindi, sui trapianti.

Compì acutissime e genialissime ricerche sulla meccanica e sulla fisiologia della circolazione del sangue, che per primo osservò a livello dei capillari artero-venosi nell’embrione di pollo.

Fondamentali i suoi studi sulla digestione, che dimostrò definitivamente essere un processo chimico nettamente diverso dalla fermentazione, riuscendo a realizzare per primo la digestione in vitro e comunicando i risultati dei suoi straordinari esperimenti con le Dissertazioni di fisica animale e vegetabile, pubblicate a Modena nel 1780.

Si occupò dei problemi della respirazione, accertando l’importanza, negli anfibi, della respirazione cutanea e confermando, sulla base di squisiti esperimenti, la respirazione interna dei tessuti che il grande matematico Lagrange (1736-1813) aveva ipotizzato.

Si occupò dei pipistrelli e delle loro facoltà di evitare, di notte, gli ostacoli; delle scariche elettriche della torpedine; delle spugne e delle loro animalità; di mineralogia; di geologia; di fisica.

Da buona parte di queste ricerche uscirono i Viaggi alle Due Sicilie, pubblicati a Pavia fra il 1792 ed il 1797, ed il Viaggio in Oriente, pubblicato postumo a Torino nel 1888. Giunse a compiere, su una cagna, i primi esperimenti di fecondazione artificiale, oggi diffusissima sia per gli animali, che per l’uomo.

Lazzaro Spallanzani fondò il suo privato Museo nel 1772, collocandolo in cinque stanze della propria casa di Scandiano e arricchendolo in poco tempo di numerosi e rari prodotti naturali di ogni genere.

Nel 1799, alla morte dello scienziato, la sua collezione personale venne acquistata dal Municipio di Reggio Emilia, unitamente agli arredi che la accompagnavano, e, mantenuta integra nel corso di due secoli, è dal 1830 ospitata nell’ala nord del Palazzo di S. Francesco di Reggio Emilia.

Questa raccolta riflette ancora oggi un duplice carattere di documento scientifico e di arredo elegante e curioso: accanto alla rigorosa esposizione sistematica, arricchita da eleganti supporti dorati, la presenza di esemplari artificiosamente assemblati e di numerosi oggetti artistici, in cui l’interesse per il materiale naturale si coniuga ad una funzione decorativa e di arredo, costituisce un richiamo a quelle “Wunderkammer”, da cui il museo naturalistico trae le sue origini.

Spallanzani non era il tipico professore sedentario che studia la natura esclusivamente in laboratorio, in una sala anatomica o in un orto botanico. Appena poteva, soprattutto nei periodi di vacanza dai suoi obblighi di docente, abbandonava le comodità e si recava a osservarla direttamente e a raccogliere materiale per il Museo di Storia Naturale di Pavia di cui era fiero organizzatore.

Nel 1785 decise di compiere una lunga esplorazione nei territori dell’impero ottomano. L’idea del viaggio, e probabilmente proprio di questo viaggio, era per Spallanzani qualcosa di diverso da una semplice occasione in più per osservare la natura; era un nuovo mezzo d’indagine, una dimensione militante dell’impresa scientifica intesa come investigazione a tutto tondo della realtà.

Durante l’avventuroso viaggio fece notevoli osservazioni di biologia marina, geologia e ornitologia. Con il fervore di una mente insaziabile, annotò gli usi delle popolazioni locali e l’amalgama di splendore e fatiscenza delle città, partecipando alla vivace vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali.
Quando fece ritorno a Pavia, venne investito dall’accusa infamante di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo dell’Università. Alla base di questo complotto vi erano invidie e rivalità accademiche, non così distanti da quelle odierne, ma anche forti contrapposizioni ideologiche. Caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale detrattore, Giovanni Antonio Scopoli: una rivincita che, tramite reperti finti e sagaci libretti pseudonimi, presentava la stessa precisione e verve creativa delle sue indagini scientifiche.

Questa storia è raccontata da Paolo Mazzarello in un formidabile ritratto della vita, della carriera e dell’attività scientifica di Spallanzani nel saggio L’intrigo Spallanzani (Bollati Boringhieri, 2021).

Una narrazione che ci porta insieme allo scienziato sopra vasche in cui studia le forme di vita, accanto a lui intento a raccattare fossili da mezza Europa, osservarlo nel sottoporsi senza il minimo timore a rischiosi (talora ributtanti) esperimenti sulla digestione, che prevedevano l’ingestione di materiali inconsueti.

La rappresentazione completa di uno scienziato, creatore di una serie di settori della biologia, della fisiologia e della medicina moderne e contemporanee in generale, ma uno dei più straordinari ingegni di tutta la storia della medicina.

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