Aggiornamenti di Medical Humanities 

L’Arte Inquieta

https://www.palazzomagnani.it/exhibition/larte-inquieta/

Fino al 12 marzo 2023 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia i grandi maestri delle avanguardie dialogano con autori le cui opere provengono dall’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, oggi una tra le maggiori collezioni nel campo in Europa. 

Menarini Pills Of Art

https://www.menarini.com/it-it/news/menarini-pills-of-art

Brevi contenuti video a cura della Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite dedicati alle opere dei più celebri artisti rinascimentali

Amore e sesso nell’universo digitale

https://www.biblio.unimib.it/it/eventi/amore-e-sesso-nell%E2%80%99universo-digitale

Come è cambiato il modo di vivere le relazioni, l’amore e il sesso nell’universo digitale e quanto ha influito il Covid sul virtual dating? Il sistema bibliotecario dell’Università Bicocca di Milano ha organizzato per il prossimo 1 marzo alle 17.30 un evento online in cui verrà presentato il libro “Love, Sex & Web” di Rossella Dolce (Società Italiana Terapia Cognitivo Comportamentale), Fiorenzo Pilla (SIA S.p.A.) e Marvi Santamaria (Festival delle Relazioni Digitali). 

Imagination in the Archives of Mental Health Law

https://thepolyphony.org/2023/01/31/imagination-in-the-archives-of-mental-health-law/

Janet Weston (Centre for History in Public Health, London School of Hygiene and Tropical Medicine) riflette sul margine di discrezionalità e sul peso dell’interpretazione personale dei documenti circa salute e malattia.

Perché in Italia i medici obiettori sono così tanti

https://www.essenziale.it/notizie/annalisa-camilli/2023/02/01/aborto-obiezione-di-coscienza-italia

L’articolo propone un’analisi storica, politica e sociale dei motivi per cui in Italia è molto alto il tasso di ginecologi obiettori di coscienza.

Aggiornamenti di Medical Humanities

UN JOUR NOUVEAU | BIRTHDAY PARTY (OVER DANCE)

https://www.aterballetto.it/scheda-produzione/over-dance/

Coproduzione internazionale dei coreografi Angelin Preljocaj (1957) e Rachid Ouramdane (1971) che vede protagonisti interpreti (danzatori e non danzatori) “senior” e porta a riflettere sul corpo che invecchia. 

The Hidden Link Between Workaholism and Mental Health

https://www.theatlantic.com/family/archive/2023/02/workaholism-addiction-anxiety-depression-practical-solutions/672917/

L’articolo analizza una delle dipendenze più diffuse degli ultimi anni: quella dal lavoro, e propone risultati di studi che dimostrano come lo stacanovismo possa nascere in risposta a un disagio (la traduzione è disponibile a questo link https://www.internazionale.it/opinione/arthur-c-brooks/2023/02/12/lavoso-salute-mentale). 

La responsabilità sociale dei medici – Bernard Lown 25/4/2012

https://www.youtube.com/watch?v=yXIl1Hi0A8s&t=103s

Conferenza del 2012 dal titolo “The social responsability of physicians” di Bernard Lown, cardiologo statunitense inventore del defibrillatore a corrente continua e cofondatore della International Physicians for the Prevention of Nuclear War, organizzazione che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1985. Con una presentazione di Marco Bobbio (Annali dell’Istituto Superiore di Sanità). 

Giardini e virtù medicinali, salute e bellezza tra passato e presente

https://librari.beniculturali.it/it/calendario-eventi/evento/Giardini-e-virtu-medicinali-salute-e-bellezza-tra-passato-e-presente/

Da sabato 11 febbraio a domenica 2 aprile 2023 sarà aperta al pubblico la mostra Giardini e virtù medicinali, salute e bellezza tra passato e presente.

L’esposizione, è curata da Sabrina Minuzzi (Università Ca’ Foscari) e i protagonisti sono dei “giardini di carta” testimonianza scritta dell’attenzione alle virtù medicinali delle piante: erbari manoscritti ed essiccati, erbari a stampa intensamente studiati e postillati dai lettori o ricettari compilati ad uso personale. 

Ci sono disabilità che non si vedono

https://www.ilpost.it/2023/02/07/disabilita-invisibili-nastro-segnalare

Nel 2016 l’associazione britannica Hidden Disabilities ha realizzato un cordino di quelli per appendere i badge, verde scuro con disegnati sopra dei girasoli, serve a segnalare le “disabilità invisibili”, cioè disabilità che non si vedono a “occhio nudo” come condizioni di salute mentale o patologie agli stadi iniziali, che poi diventano visibili col tempo.

Spallanzani, scienziato geniale e collezionista


Straordinario sperimentatore, Spallanzani è senza dubbio il più illuminato tra i fondatori della fisiologia sperimentale moderna e il più autorevole sostenitore della teoria generazionale dell’omne vivum e vivo.

Nacque a Scandiano nel 1729 e morì a Pavia nel 1799. Presi gli ordini sacerdotali ed abbandonati gli studi di giurisprudenza che aveva intrapreso a Bologna, fu chiamato nel 1757, ad insegnare fisica e matematica all’Università di Reggio Emilia. Dopo essere passato al Collegio San Carlo di Modena, dove insegnò greco e matematica dal 1763, nel 1769 ebbe la cattedra di scienze naturali all’Università di Pavia, e lì rimase sino alla morte.

Demolì definitivamente la dottrina della generazione spontanea ( Lazzaro Spallanzani: pionere della microbiologia) con il famoso Saggio di osservazioni microscopiche concernenti il sistema della generazione de’ Signori Needham e Buffon, pubblicato a Modena nel 1765. Con esso dimostrò che gli esperimenti condotti dal Needham erano errati e che la forza vegetativa propugnata dall’inglese era assolutamente priva di qualsiasi fondamento scientifico.

Con gli esperimenti sugli anfibi dimostrò l’infondatezza della teoria dell’aura seminale anche se non comprese la funzione degli spermatozoi che interpretò come parassiti ed anche se aderì alla corrente degli spermatisti.  Fondamentali i suoi studi sulla rigenerazione animale, che consegnò al Prodromo di un’opera da imprimersi sopra le riproduzioni animali (Modena, 1768), con il quale aprì la strada ai posteriori studi sugli innesti animali e, quindi, sui trapianti.

Compì acutissime e genialissime ricerche sulla meccanica e sulla fisiologia della circolazione del sangue, che per primo osservò a livello dei capillari artero-venosi nell’embrione di pollo.

Fondamentali i suoi studi sulla digestione, che dimostrò definitivamente essere un processo chimico nettamente diverso dalla fermentazione, riuscendo a realizzare per primo la digestione in vitro e comunicando i risultati dei suoi straordinari esperimenti con le Dissertazioni di fisica animale e vegetabile, pubblicate a Modena nel 1780.

Si occupò dei problemi della respirazione, accertando l’importanza, negli anfibi, della respirazione cutanea e confermando, sulla base di squisiti esperimenti, la respirazione interna dei tessuti che il grande matematico Lagrange (1736-1813) aveva ipotizzato.

Si occupò dei pipistrelli e delle loro facoltà di evitare, di notte, gli ostacoli; delle scariche elettriche della torpedine; delle spugne e delle loro animalità; di mineralogia; di geologia; di fisica.

Da buona parte di queste ricerche uscirono i Viaggi alle Due Sicilie, pubblicati a Pavia fra il 1792 ed il 1797, ed il Viaggio in Oriente, pubblicato postumo a Torino nel 1888. Giunse a compiere, su una cagna, i primi esperimenti di fecondazione artificiale, oggi diffusissima sia per gli animali, che per l’uomo.

Lazzaro Spallanzani fondò il suo privato Museo nel 1772, collocandolo in cinque stanze della propria casa di Scandiano e arricchendolo in poco tempo di numerosi e rari prodotti naturali di ogni genere.

Nel 1799, alla morte dello scienziato, la sua collezione personale venne acquistata dal Municipio di Reggio Emilia, unitamente agli arredi che la accompagnavano, e, mantenuta integra nel corso di due secoli, è dal 1830 ospitata nell’ala nord del Palazzo di S. Francesco di Reggio Emilia.

Questa raccolta riflette ancora oggi un duplice carattere di documento scientifico e di arredo elegante e curioso: accanto alla rigorosa esposizione sistematica, arricchita da eleganti supporti dorati, la presenza di esemplari artificiosamente assemblati e di numerosi oggetti artistici, in cui l’interesse per il materiale naturale si coniuga ad una funzione decorativa e di arredo, costituisce un richiamo a quelle “Wunderkammer”, da cui il museo naturalistico trae le sue origini.

Spallanzani non era il tipico professore sedentario che studia la natura esclusivamente in laboratorio, in una sala anatomica o in un orto botanico. Appena poteva, soprattutto nei periodi di vacanza dai suoi obblighi di docente, abbandonava le comodità e si recava a osservarla direttamente e a raccogliere materiale per il Museo di Storia Naturale di Pavia di cui era fiero organizzatore.

Nel 1785 decise di compiere una lunga esplorazione nei territori dell’impero ottomano. L’idea del viaggio, e probabilmente proprio di questo viaggio, era per Spallanzani qualcosa di diverso da una semplice occasione in più per osservare la natura; era un nuovo mezzo d’indagine, una dimensione militante dell’impresa scientifica intesa come investigazione a tutto tondo della realtà.

Durante l’avventuroso viaggio fece notevoli osservazioni di biologia marina, geologia e ornitologia. Con il fervore di una mente insaziabile, annotò gli usi delle popolazioni locali e l’amalgama di splendore e fatiscenza delle città, partecipando alla vivace vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali.
Quando fece ritorno a Pavia, venne investito dall’accusa infamante di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo dell’Università. Alla base di questo complotto vi erano invidie e rivalità accademiche, non così distanti da quelle odierne, ma anche forti contrapposizioni ideologiche. Caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale detrattore, Giovanni Antonio Scopoli: una rivincita che, tramite reperti finti e sagaci libretti pseudonimi, presentava la stessa precisione e verve creativa delle sue indagini scientifiche.

Questa storia è raccontata da Paolo Mazzarello in un formidabile ritratto della vita, della carriera e dell’attività scientifica di Spallanzani nel saggio L’intrigo Spallanzani (Bollati Boringhieri, 2021).

Una narrazione che ci porta insieme allo scienziato sopra vasche in cui studia le forme di vita, accanto a lui intento a raccattare fossili da mezza Europa, osservarlo nel sottoporsi senza il minimo timore a rischiosi (talora ributtanti) esperimenti sulla digestione, che prevedevano l’ingestione di materiali inconsueti.

La rappresentazione completa di uno scienziato, creatore di una serie di settori della biologia, della fisiologia e della medicina moderne e contemporanee in generale, ma uno dei più straordinari ingegni di tutta la storia della medicina.

Aggiornamenti di Medical Humanities

RenA.I.ssance. Painting and Artificial Intelligence

https://www.artrust.ch/renaissance

Mostra visitabile dal primo di febbraio negli spazi espositivi Artrust a Melano, in Svizzera. Le opere esposte rimandano al classicismo rinascimentale e sono interamente create dall’Intelligenza Artificiale. 

 

What’s Up with Health Misinformation?

https://catalyst.nejm.org/doi/full/10.1056/CAT.23.0039

Thomas H. Lee Editor-in-Chief di NEJM Catalyst dialoga con Garth Graham, responsabile di YouTube Health sulla gravità del problema della disinformazione sanitaria in rete.

 

Sui social funzioniamo come stormi

https://www.ilpost.it/2023/02/07/social-media-stormi/

L’articolo riflette e descrive i comportamenti degli esseri umani sui social media e come questi siano accomunabili a quelli di animali di piccole dimensioni che si muovono in grandi gruppi, come gli stormi. 

 

Marginalisation & the Microbe Conference

https://thepolyphony.org/2023/02/06/marginalisation-microbe-conference/

Resoconto di una conferenza tenuta all’Università del Sussex a novembre 2022 dove ricercatori di scienziati sociali, clinici e bioeticisti si sono confrontati sui temi della resistenza agli antimicrobici, della pandemia di Covid-19, di emarginazione e problemi legati all’assistenza sanitaria. Le registrazioni sono disponibili su YouTube https://www.youtube.com/playlist?list=PLfElstNTWKJ5R3isPX2XRF_UBzLP5Xoof

 

La palliazione auspicabile

https://www.saluteinternazionale.info/2022/10/la-palliazione-auspicabile/#:~:text=La%20palliazione%20auspicabile%20ha%20ambizioni,verso%20la%20conclusione%20del%20percorso.

L’articolo analizza, a partire dalla fondazione della Società italiana di Cure Palliative nel 1986, come si stiano sviluppando ed evolvendo la percezione e il ruolo delle cure palliative in Italia.

I NUMERI MAGICI


Perché il 17 porta sfortuna? O il 13 fortuna?

I numeri magici, senza alcuna pretesa di conoscenza scientifica, hanno radici profonde ed estese.

Nella cultura primitiva, e, poi, nella cultura greca, romana, medievale, sino all’Umanesimo del XV secolo e al Rinascimento del secolo successivo, ai numeri, o meglio, ad alcuni di essi si riconoscono particolari virtù, positive o negative e, quindi, particolari forze che essi sarebbero in grado di esercitare sul mondo in generale e sull’uomo in particolare.

Di più: i numeri sono persino in grado – tramite una serie di elaborati calcoli fondati sulla corrispondenza che si ha in greco fra numeri e lettere dell’alfabeto – di consentire all’uomo che ne conosca i misteri di predire il futuro.

Fra i numeri magici occupano una posizione primaria il 3, il 4, il 5 ed il 7.

L’importanza del 3 è forse da far risalire al fatto che, essendo l’1 considerato dagli antichi non un numero, ma l’origine, la matrice di tutti i numeri (quindi non considerato né pari, né dispari), ed essendo, quindi, il 2 il primo numero, che è pari, cioè imperfetto- secondo le antiche teorie-, ne deriva che il 3 è il primo «numero perfetto», appunto perché è dispari.

L’importanza del 4, nonostante sia pari, è determinata dal fatto che, sommando le cifre dall’1 al 4 (1+2+3+4) si ottiene 10, che, a sua volta, è numero perfettissimo, è l’aurea decade dei pitagorici, in quanto è la somma del 3 e del 7, i numeri perfetti per eccellenza (il 7 è perfetto in quanto somma di 3 e di 4, che, fra l’altro, è il primo quadrato).

L’importanza del 5 è, forse, da ricondurre ai più antichi sistemi di numerazione e di computo, fondati sulle dita delle mani (e dei piedi, per cui l’espressione «più di un uomo» vale «più di venti», ossia una quantità che non si può contare perché supera la somma di tutte le dita del corpo umano).

L’importanza massima, infine, del 7 deriva, oltre che dal fatto di essere la somma di 3 e di 4, dall’essere esso il numero dei pianeti, ovviamente se si consideri la terra ferma al centro secondo la concezione che noi diciamo tolemaica, ma che è la più antica, la più universalmente diffusa e, sino almeno alle prime ardite ipotesi eliocentriche, ossia sino ad Aristareo di Samo (sec. IV a.C.), l’unica.

Una serie di elaborati calcoli fondati sulla corrispondenza fra numeri e lettere dell’alfabeto consentiva la predizione del futuro.
Questa forza profetica risiedeva, quin
di, nel numero stesso e poteva essere messa a profitto rapportando i numeri non solo con le lettere dell’alfabeto ma con ogni altro svolgimento di eventi, e, quindi, anche con il decorso delle malattie.

Nacque in tal modo la «teoria del numero 7» che fu uno dei pilastri della medicina (soprattutto per formulare la prognosi) dal trattato Peri hebdomadon (Sulle settimane) del Corpo ippocratico in poi, sino, praticamente, a tutto il sec. XVI e che, in parte, ancor oggi sopravvive a livello popolare.

Il settimo giorno è il giorno critico, ossia quello nel quale si risolve il caso o negativamente o positivamente.

Ma non basta il settimo: intervengono anche i multipli di 7, a loro volta computati in base a separazione o a continuità.
Nel primo caso l’ultimo numero del primo gruppo (il 7, appunto) chiude la settimana ed il numero seguente (8) ne apre un’altra, che si chiuderà con il 14.

Nel secondo caso, l’ultimo numero del gruppo (il 14) è anche il primo della settimana seguente la quale, quindi, si chiuderà non con il 21, ma con il 20.

Questo, a sua volta, è l’inizio di una nuova settimana computata anch’essa per continuità, ragion per cui essa si chiuderà con il 26, dal quale riprende una nuova sequenza per separazione.

I giorni critici, quindi, sono il 7°, il 14°, il 20°, il 26° ecc. E questi computi erano una delle più complesse e fondamentali parti dell’arte medica ed erano uno degli elementi più importanti che il medico doveva osservare non solo per formulare una diagnosi seria, ma anche per formulare un’altrettanto seria prognosi ed, infine, per gestire opportunamente gli interventi terapeutici che venivano regolati, appunto, sulla base del decorso della malattia nel susseguirsi delle settimane.