Riprendere la parola


il 14 dicembre l’appuntamento organizzato a Torino


Riprendere parola. 
La restituzione di voce e di dignità agli internati in ospedale psichiatrico in Piemonte negli anni Settanta si svolgerà in presenza a Torino il14/12/2022 dalle ore 14.
L’appuntamento è organizzato in occasione di un anniversario importante per la storia italiana e per la storia della psichiatria: il 14 dicembre 1970 l’Associazione per la lotta contro le malattie mentali presentò al giudice istruttore del Tribunale di Torino un esposto che elencava numerose violenze subite dalle persone rinchiuse in manicomio. «Due paginette – ha scritto nel 1977 Alberto Papuzzi in Portami su quello che canta. Processo a uno psichiatra (Torino, Einaudi) –, un linguaggio talvolta da cancelliere; ma esplosivi sono i sei foglietti allegati all’esposto: per la prima volta sul tavolo di un magistrato giunge un atto d’accusa contro l’elettricista Coda». Nello stesso anno, nel mese di luglio, il settimanale l’Espresso aveva pubblicato l’inchiesta «Ma è per il suo bene!» sul manicomio dei bambini di Grugliasco, anch’essa realizzata grazie al fondamentale contributo dell’associazione.

La denuncia delle violenze subite dai ricoverati nel reparto infantile di Villa Azzurra a Grugliasco e il successivo processo allo psichiatra Giorgio Coda per le terribili terapie sommistrate a minori e ad adulti negli ospedali psichiatrici di Grugliasco e di Collegno rappresentarono l’occasione per molti degenti di far conoscere agli italiani le condizioni di vita nel manicomio e per l’opinione pubblica di ascoltare – come raramente era accaduto negli anni precedenti – storie di sofferenza e di internamento dalla viva voce delle persone che da anni non oltrepassavano i muri dell’istituzione totale.

L’iniziativa è promossa da Associazione per la lotta contro le malattie mentali, Dipartimento di Studi Storici – Università di Torino e CISO – Centro italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera Piemonte in collaborazione con Associazione italiana di storia orale e Associazione Arcobaleno.

Per seguire l’evento a distanza, accedere alla riunione Webex:
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Numero riunione: 2732 362 7744

Malpighi: il padre dell’osservazione microscopica in anatomia

Nacque nei pressi di Crevalcore, in provincia di Bologna, nel 1628 e mori a Roma nel 1694. Conseguì nel 1653 la laurea in medicina presso l’Università di Bologna, dove iniziò ad insegnare nel 1656. Da Bologna passò ad insegnare medicina teorica a Pisa, dove divenne amico di Giovanni Alfonso Borelli, uno dei massimi scienziati di ispirazione galileiana e fondatore della iatromeccanica. L’incontro con Borelli fu determinante per Malpighi che alle concezioni di Borelli ispirò tutta la sua attività di ricercatore e di teorico.

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Nel 1659 dovette rientrare a Bologna ove pubblicò, nel 1661, in due lettere indirizzate a Borelli le sue scoperte sulla struttura dei polmoni dei quali- osservando al microscopio polmoni di rana -vide la struttura vescicolare degli alveoli, capillari sanguigni e le anastomosi artero-venose, dando, in tal modo, la dimostrazione sperimentale della circolazione del sangue, la gloriosa scoperta di William Harvey, avviando a definitiva soluzione il problema della respirazione.

Amareggiato dalle spesso maligne polemiche di alcuni colleghi, in particolare di Giovanni Gerolamo Sbaraglia,  abbandonò Bologna per passare all’Università di Messina. Ma nel 1669 tornò a Bologna ed in quello stesso anno divenne membro della Royal Society, che aveva già pubblicato alcune sue opere. Espresse la sua gratitudine alla grande Accademia inviando alcuni dei suoi più importanti scritti. Nel 1691 si trasferì a Roma, chiamatovi come Archiatra pontificio dal papa Innocenzo XII. Ma dopo tre anni il grande scienziato morì di apoplessia.

Considerato il creatore dell’anatomia microscopica, gettò le basi della fisiologia moderna con le sue scoperte e con le sue genialissime interpretazioni delle ghiandole; diede un impulso determinante agli studi della fibrina, scoprendo la struttura fibrosa del coagulo sanguigno; scoprì i globuli rossi del sangue, anche se non ne seppe dare un’interpretazione corretta.

Fondamentali furono, per la patologia umana, le sue ricerche sulla patologia vegetale; i suoi studi sulle calcificazioni dell’aorta, sulle anomalie dell’apparato genitale e sulle alterazioni delle ghiandole ecc., gettarono le fondamenta dell’anatomia patologica che, attraverso il Valsalva, suo discepolo, avrebbe trovato nel Morgagni il suo creatore.

Non basta: i suoi studi sulla formazione del pulcino nell’uovo ne fanno il padre dell’embriologia moderna e contemporanea; scoprì i glomeruli renali, i corpuscoli della milza, il corpo mucoso della pelle, oltre ad innumerevoli altre scoperte ed osservazioni minori, ma non meno importanti per la storia della medicina e della biologia moderne.

Per l’acutezza delle osservazioni, per l’importanza delle scoperte, per la genialità interpretativa, Malpighi è considerato uno dei genì più grandi che abbiano mai illustrato la storia della medicina e della biologia, che, senza di lui, non avrebbero mai raggiunto i livelli ai quali oggi si collocano.