visite guidate su itinerari riservati, ad ingresso libero, in diciassette siti ospedalieri storici dei tredici collegati ad ACOSI
Carità, medicina, spiritualità, cultura sono le radici degli antichi ospedali italiani, un patrimonio storico di valori. Questo lo slogan dell’Associazione Culturale Ospedali Storici Italiana (ACOSI) nata nel 2019 tra Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, IRCSS, enti di assistenza, e promotrice della prima Giornata nazionale degli Ospedali storici, il prossimo del 9 ottobre.
La Giornata ha come obiettivo rendere fruibile l’inestimabile patrimonio storico di strutture che pure sono a tutti gli effetti luoghi di medicina, di assistenza e di cura, come spiega Edgardo Contato, Presidente della associazione: “I tredici Ospedali diventano i tasselli una nuova e originale proposta culturale: nella Giornata di domenica 9 ottobre verranno aperti tutti insieme, alla fruizione dei cittadini sensibili al bello, questi luoghi in cui tra mura antiche si pratica la medicina più moderna, e in cui anche la bellezza e l’arte contribuiscono alla cura della persona malata. La rete degli Ospedali storici si propone quindi come un itinerario ideale in cui architettura, arte, sapere medico e storia sociale si fondono, in modo mirabile e ogni volta differente di città in città. Siamo certi che questo itinerario negli Ospedali storici, che mancava ed ora c’è, costituisce un contributo importante alla valorizzazione di luoghi identitari che va più a fondo della semplice visita ad un luogo d’arte”
Per questo è stata definita la programmazione dell’iniziativa “porte aperte”, ossia una proposta di visite guidate su itinerari riservati, ad ingresso libero, in diciassette siti ospedalieri storici dei tredici collegati ad ACOSI, fondata tre anni fa e che vede oggi tredici ospedali affiliati: Ospedale Santa Maria Nuova Firenze, Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo VENEZIA, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico MILANO, Ospedale Santo Spirito in Sassia ROMA, Ospedale degli Incurabili – MAS NAPOLI, Azienda Ospedaliera S. Antonio e Biagio e C. Arrigo ALESSANDRIA, ASST Spedali Civili BRESCIA, ASST LODI, Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna RAVENNA, Azienda Ospedaliera “Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata” ROMA.
Il programma di visita nella Giornata viene pubblicizzato nei canali informativi di ACOSI (https://www.acosi.org/) e prevede momenti coordinati su tutto il territorio italiano.
ACOSI – il MANIFESTO DEGLI OSPEDALI STORICI ITALIANI
L’Associazione Culturale Ospedali Storici Italiana (ACOSI) è un’associazione culturale non profit nata nel 2019 tra Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, IRCSS, enti di assistenza, associazioni mutualistiche italiane in possesso di significativo patrimonio artistico, storico, culturale ed architettonico, e che coniugano la propria tradizione di cura e assistenza, con servizi tuttora erogati alla popolazione, con azioni di conservazione, valorizzazione e promozione del proprio patrimonio artistico e culturale. Soci fondatori sono: Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma e Ospedale degli Incurabili – Museo delle Arti Sanitarie di Napoli.
Il binomio “Arte e Cura”
La sfida che devono affrontare i tanti ospedali storici presenti in Italia è quella di far convivere e prosperare due realtà. quella sanitaria e quella storico-artistica. L’idea alla base di ACOSI è dunque quella di condividere, tra le aziende ed enti associati, problemi e soluzioni utili ad affrontare al meglio questa sfida. ACOSI è convinta che è necessario ritrovare lo spazio della bellezza nella cura e quindi valorizzare il concetto di “arte e cura”, un binomio completamente rimosso nel periodo scientista ed illuminista, ma invece ben presente quando furono fondati i nostri ospedali. Questo non significa abbracciare un atteggiamento antiscientifico, ma anzi integrare l’approccio scientifico in una visione sistemica che non separi le diverse attività umane. La cura del corpo deve essere associata a quella dello spirito. Una lezione che abbiamo appreso da Leonardo da Vinci che ha operato le sue prime dissezioni almeno in due dei nostri ospedali storici. Gli artisti già nel Medioevo e nel Rinascimento frequentavano gli ospedali, le loro opere d’arte venivano realizzate anche all’interno degli ospedali stessi o spesso agli ospedali venivano donate. Questa antica consuetudine ci fa comprendere come la bellezza, l’arte e la storia siano in grado di dare un senso alla nostra attività, soprattutto all’interno di una struttura sanitaria in grado di perpetuare nei secoli la propria vocazione assistenziale. Gli ospedali sono un concentrato di umanità e cultura che si è sviluppato nel tempo e questo è quanto oggi noi vogliamo promuovere e valorizzare.
La Mission
ACOSI si propone di condividere tra gli associati le migliori pratiche inerenti la conservazione, la gestione e la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale ed architettonico in loro possesso. Questa attività può aiutare le stesse aziende ad ottemperare gli obblighi di legge sulla salvaguardia e valorizzazione dei loro beni culturali (DIgs 42/2004).