Ars Curandi e il valore dei luoghi di cura

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quarto appuntamento del ciclo di seminari dedicati ai luoghi di cura con l’artista elena franco

I luoghi di cura raccontano la storia delle donne e degli uomini che, nel corso dei secoli, si sono impegnati per stare accanto ai più fragili, a coloro che soffrono, dando loro un sostegno materiale e spirituale e preoccupandosi della salute dei singoli individui e della collettività.
Sono luoghi in cui l’arte ha sempre avuto un ruolo centrale nel processo di cura, mettendo al centro la persona nella sua interezza di corpo e spirito, e luoghi in cui si è affidata all’arte la narrazione iconografica della cura e della beneficienza.

Questi luoghi sono oggetto della attività di Elena Franco, (Torino, 1973) architetto e fotografa, che lavora su progetti artistici di valorizzazione urbana e territoriale. Dal 2014 espone con regolarità in sedi istituzionali e musei in Italia e all’Estero. La sua principale ricerca “Hospitalia. O sul significato della cura”, in corso dal 2012, dopo essere stata esposta e presentata in sedi istituzionali a Milano, Napoli, Vercelli, Losanna, Venezia, Firenze, Arles (FR), Lessines (BE), Siena, accompagnata da convegni e workshop ispirati dal suo lavoro, si è tradotta in un libro edito da ARTEMA (2017). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private e con il progetto “Imago Pietatis” realizzato per la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ed esposto da Studio Cenacchi Arte Contemporanea è tra i vincitori del Premio New Post Photography di MIA Fair 2020. Scrive per Il Giornale dell’Architettura. È direttore artistico di Fondazione Arte Nova e collabora come curatrice con il Museo Villa Bernasconi a Cernobbio (CO).

Luoghi di scienza e di pensiero, città nelle città, sono stati centri di innovazione, ma anche di solidarietà, di cui hanno perfezionato i meccanismi.

Martedì 31 maggio Elena Franco sarà ospite del quarto appuntamento del ciclo di seminari dedicati ai Luoghi della Cura, organizzati dal Centro Studi Medical Humanities dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.


Questi siti ospedalieri, spiega l’artista, erano centri da cui la cura si estendeva al paesaggio, ai possedimenti agricoli legati alle amministrazioni ospedaliere tramite lasciti dai rappresentanti della società civile di tutte le epoche. Erano i luoghi in cui si decideva la politica agricola dei territori di riferimento, attraverso cui si garantiva un’altra forma di inclusione e assistenza territoriale: grazie al sistema delle grange senesi, attraverso i vigneti ancor oggi caratterizzanti gli Hospices de Beaune. In forma autarchica, come nel caso belga di Lessines, dove sullo stesso sito troviamo ospedale e fattoria.

Santa Maria della Scala

Esemplare è il Polittico del Giudizio finale che Nicolas de Rolin commissionò all’artista di Bruxelles Roger de la Pasture o Rogier Van der Weyden, che mostra sul retro anche gli stessi benefattori fondatori dell’ospedale, ma interessante è anche la ricchissima collezione artistica e di arredi dell’ospedale belga di Notre-Dame à la Rose, caratterizzata dagli stili gotico, Renaissance e barocco. Iconica è, poi, la decorazione del Pellegrinaio maschile del Santa Maria della Scala di Siena – i cui affreschi furono affidati a Domenico di Bartolo, Lorenzo di Pietro e Priamo della Quercia – vero emblema di quel legame tra Cultura e Salute così centrale all’epoca e che necessita, oggi, di una rinnovata attenzione.

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