La società ci porta a pensare che i medici siano invulnerabili: sicuramente una semplificazione che aiuta i pazienti stessi ad affidarsi a qualcuno che si prenderà cura di loro. Ma è naturale che i curanti, in quanto uomini, possano trasformarsi in pazienti. Quando i medici si trovano “dall’altra parte della alla scrivania del dottore, la loro abituale performance di ruolo è offuscata e di fronte a un ambiente medico che è allo stesso tempo familiare e distorto, la loro comprensione di come agire è confusa”.
Una analisi di alcuni medici affetti da patologie cardiache è contenuta in questo articolo che esplora l’esperienza della malattia tra i medici applicando un approccio storico e narratologico ai racconti di tre medici su casi personali.
L’autore esplora l’esperienza personale del medico affetto da patologia cardiaca applicando un approccio comparativo e narratologico alle narrazioni scritte della malattia, attingendo alle testimonianze del pneumologo Max Pinner negli anni ’40, del gastroenterologo Robert Seaver negli anni ’80 e della medicina d’urgenza medico John Mulligan nel 2015 (Pinner 1952; Seaver 1987; Mulligan 2015). Numerosi studi mostrano che quando i medici si ammalano, c’è spesso ambiguità nella divisione dei ruoli e delle responsabilità nell’incontro medico. Mentre negli ultimi decenni il tema del medico malato ha attirato un crescente interesse accademico, finora è stata prestata solo una modesta attenzione da parte degli studiosi a come sia cambiato nel tempo.
Attingendo ai principi di Erving Goffman dell’interazione sociale, l’autore sostiene che quando i medici cercano assistenza medica per se stessi, il “dramma” medico che ne deriva ne risente. Dal confronto delle tre narrazioni emerge che l’esperienza di diventare un paziente, pur rimanendo contemporaneamente un medico, è una sfida che è cambiata nel tempo. Nella narrativa di Pinner, l’identità del paziente è sia indesiderabile che inaccessibile; in Seaver l’ambivalenza di ruolo tra medico e paziente è la caratteristica più saliente; per Mulligan il tema principale della narrazione è la sua esperienza personale piuttosto che professionale della malattia.
Un medico malato deve mettere da parte il proprio ruolo professionale sia fisicamente che simbolicamente, quando è costretto a diventare paziente, e la ricerca di un ponte tra le due identità di medico e paziente potrebbe rivelarsi difficile.
L’articolo suggerisce che la consapevolezza di come il dramma medico cambia spesso quando i medici sono pazienti potrebbe rivelarsi benefica sia per i medici-pazienti che per gli operatori di cura.
Wistrand, J. Ailing Hearts and Troubled Minds: An Historical and Narratological Study on Illness Narratives by Physicians with Cardiac Disease. J Med Humanit 43, 129–139 (2022). https://doi.org/10.1007/s10912-020-09610-0