una pubblicazione del 1719 dedicata a ‘chi desidera vivere lungamente’
L’Infermo istruito nella scuola del disinganno. Opera composta dal dottore Domenico Gagliardi. … Divisa in due parti che contengono veglie 31. salutari. Parte 1. [-2.]. – Roma : nella stamperia di S. Michele a Ripa Grande, 1719-1720. – 2 v. ; 8º.

Questa curiosa opera del 1719 – appartenente al fondo antico della Biblioteca Biomedica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – è stata pubblicata, nelle intenzioni dell’autore, “a beneficio di chi desidera vivere lungamente” e rappresenta un testo di health literacy ante litteram.
“La pietra del paragone con la quale si può conoscere come sia vissuto l’Uomo è appunto l’infermità, mentre se in delizie, e piacere, e se in continue risse e rancori, se in crapule, ed altre dissolutezze egli visse, lo dimostrerà per l’appunto quanto egli giacerà infermo; nel qual tempo vorrà ancor’egli continuare l’abito cattivo, acquistato in sanità; se poi sarà stato superiore a detti vizi, lo farà vedere il male, in cui, conforme ai vizi, s’avanzano, così ancora si perfezionano le virtù”
Autore della pubblicazione è Domenico Gagliardi (1660-1745) medico, scrittore e filosofo e il cui nome è legato all’anatomia, in particolare del sistema osseo di cui pubblicò nel 1689 “Anatome ossium novis inventis illustrata”, nella quale, tra gli altri argomenti, descrive la struttura lamellare delle ossa.
Testimonianze dell’attività di Gagliardi sono reperibili nella “Storia della medicina in Italia del cav. Salvatore De Renzi, medico Napolitano” (Dalla tipografia del Filiatre-Sebezio, 1846 – 583 pagine): “Domenico Gagliardi di Roma occupassi con molta cura dell’esame delle ossa proccurando di conoscerne la struttura per mezzo di osservazioni microscopiche diligentissime non solo ma anche col mezzo de reattivi chimici pei quali l’anatomia fina acquistò novelli mezzi di progresso anch’essi per opera di un Italiano. Egli diede l’anatomia delle ossa nello stato sano con una esatta descrizione della struttura intima della sostanza ossea mostrandone le fibre riunite da un glutine e somministrando chiara idea del modo come si forma lo scheletro. Ha parlato assai minutamente ed esattamente dei vasi che serpeggiano nelle ossa, specialmente del cranio e delle vertebre, fecondando in tal modo il germe di molte scoverte moderne. Egli infine cercò di corroborare le sue osservazioni coi fatti somministrati dalla anatomia patologica, dando la storia di un rilevante ammollimento delle ossa”.

Si interessò anche di deontologia medica e di quella che oggi si chiamerebbe divulgazione scientifica e sensibilizzazione al concetto di alfabetizzazione sanitaria.
Nella prima edizione qui rappresentata, infatti, Gagliardi mette in guardia i pazienti contro l’attività dei ciarlatani, che nella Roma papale sembrano avere un grande seguito: ad esempio, si legge che è meglio “valersi de medici moderni” che “de galienisti”, facendo esplicito riferimento quindi ai medici ancora legati alla medicina galenica e alla teoria degli umori.

L’opera consta di due volumi, dedicati a temi morali e deontologici, che, scritti espressamente per il profano chiariscono i limiti dell’arte della medicina.
Nella presentazione Gagliardi spiega: “… La troverete divisa in due parti, per vostro comodo maggiore, poiché nella prima si tratta di quanto a voi appartiene sapere, per ben’istruirvi del vostro mal, e nell’altra che in breve verrà alla luce, si parlerà di molte materie utili a sapersi anche da voi, per vostro buon regolamento; consistendo in molti documenti pratici, per isfuggure ciocché potrai esservi dannoso, venendovi proposto da qualche malizioso e ignorante impostore…”

Lo stile di scrittura è erudito, in conformità al gusto dei tempi, e queste opere sono piene di precetti per raggiungere un’età avanzata seguendo determinate regole di igiene.
Nelle varie sezioni dell’opera vengono dati vari consigli, a partire dalla prima, “nella quale si mostra in genere ciò che debba fare chi desidera d’essere istruito”, oppure nella quarta dedicata al “vantaggio che ne risulta dal trattar bene il Medico; e quanto danno ne riceve chi per diversamente”. Curiosa la Veglia XII “nella quale si mostra di quanto danno sia all’infermo la Politica ed il voler applicare e pensare troppo”.

Ricordiamo che il concetto di Health Literacy viene introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1998, con questa definizione: “l’insieme delle capacità cognitive e sociali che determinano la motivazione e l’abilità degli individui per accedere, comprendere e utilizzare le informazioni, sì da promuovere e mantenere un buon livello di salute”. L’OMS inquadra, di fatto, il concetto nella dimensione delle life skills, affermando che la health literacy implica il raggiungimento di un livello di conoscenza, abilità e consapevolezza utili a
intraprendere azioni per migliorare la salute individuale e della comunità, promuovendo il cambiamento degli stili e delle condizioni di vita.
L’alfabetizzazione alla salute (health literacy) e le conoscenze relative alla salute favoriscono la partecipazione: l’accesso all’istruzione e all’informazione é essenziale per ottenere la partecipazione efficace e l’empowerment delle persone e delle comunità.