L’inventore del vaccino: Edward Jenner

La campagna vaccinale contro il Covid19 ha preso un rapido avvio dopo il vaccineday del 27 dicembre, una speranza dopo un periodo così difficile.

Esattamente come accadde tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento con l’incremento del vaiolo, che ebbe un rapido incremento in Europa, fermato dalla geniale intuizione di Edward Jenner.

Medico inglese, Jenner impiega 20 anni per mettere a punto il vaccino contro il vaiolo e nel 1796 decide di provare la sua teoria.

la vaccinazione di Jenner rappresenta il primo caso documentato di prevenzione attiva di una malattia, anche se altri tentativi di immunizzazione erano già stati fatti. Nel tardo ‘600 lady Montagu, moglie dell’ambasciatore inglese a Costantinopoli, aveva promosso in Inghilterra la pratica della variolizzazione, secondo un’usanza già diffusa in oriente. La stessa pratica era stata introdotta anche in Italia dai medici greci e sostenuta dal papa Benedetto XIV. La variolizzazione consisteva nell’iniettare un po’ di pus prelevato da un malato in via di guarigione, in un soggetto sano provocando il vaiolo. Spesso però questa pratica era letale.

Jenner, nato il 17 maggio 1749 a Berkeley nel Gloucestershire, studiò chirurgia presso il cerusico di Sudbury e nel 1770 si recò a Londra ove divenne allievo e amico di John Hunter. Tornato alla pratica di campagna a Berkeley e riscosse un notevole successo. Era capace, abile e popolare. Oltre a praticare la medicina, si unì a gruppi medici per la promozione delle conoscenze mediche e scrisse occasionalmente documenti medici.

In campagna aveva osservato che i contadini che avevano sofferto il vaiolo animale non si ammalavano mai di vaiolo umano, e dopo molte osservazioni ed esperimenti giunse alla convinzione che il vaccino è una difesa sicura contro il vaiolo. Non potendo provare la cura su sé stesso perché già immune dal vaiolo, Jenner sottopose all’esperimento il figlio del suo giardiniere, il piccolo James Phipps. Intingendo un ago nella pustola di una contadina malata di vaiolo vaccino, con questo punse il piccolo James. Come previsto, il bimbo si ammala di vaiolo vaccino. Dopo aver atteso qualche settimana affinché il bimbo guarisse, Jenner provò a contagiarlo con pustole di vaiolo umano e il risultato fu quello sperato: il piccolo James non si ammalò.

Jenner era un medico di campagna e non era benvoluto presso gli ambienti accademici, che rifiutarono la pubblicazione della sua scoperta, dicendo che quanto da lui affermato “andava contro le conoscenze oramai stabilite” e consigliandogli di lasciar perdere, se teneva alla carriera.
Jenner, dotato di una forte personalità fece stampare a proprie spese il testo che rendeva conto dell’eccezionale vicenda.
La vaccinazione cominciò a prendere piede e gli antivaccinisti del tempo si organizzarono, costituendo nel corso dell’Ottocento vere e proprie anti-vaccination societies e iniziando a diffondere la paura, proprio come accade oggi: fra gli oppositori della vaccinazione ci fu anche Lord Byron che la definì “una moda passeggera”.

Inizialmente la vaccinazione di Jenner trovò numerose opposizioni, soprattutto da parte dei seguaci della teoria umorale. Con il tempo, la teoria di Jenner si diffuse e il suo merito fu riconosciuto e le sue intuizioni furono poi confermate dalle successive ricerche condotte nel campo dell’immunologia. Jenner ottenne riconoscimenti anche da re Giorgio III per il suo lavoro e Napoleone rese obbligatorio il vaccino per il suo esercito.

La vaccinazione antivaiolosa salvò in Europa, nel corso dell’Ottocento, più vite umane di quante ne sacrificarono, tutte insieme, le guerre napoleoniche, le guerre dell’indipendenza italiana e la guerra franco-prussiana del 1870.

La prevenzione contro il vaiolo fu senza dubbio la più importante conquista della medicina prima della terapia realizzata dagli antibiotici a metà Novecento.

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