Laennec e lo stetoscopio

Figura di spicco della Scuola medica parigina fu René-Théophile-Hyacinthe Laennec (1781-1 826), allievo di Corvisart e continuatore della tradizione semeiologica francese. Egli fu l’ideatore dello stetoscopio, strumento per l’ascoltazione mediata del malato che amplificando il suono rese più utile questo importante metodo di indagine clinica e ne favorì la diffusione.

L’ascoltazione immediata, già in uso ai tempi di Ippocrate, era infatti poco adoperata perché dava spesso reperti di difficile interpretazione, contrariamente a quanto avvenne con l’uso dello stetoscopio. Laennec, infatti, con l’ausilio di questo mezzo scoprì numerosi segni acustici inequivocabili e di grandissima utilità diagnostica, quali il «soffio bronchiale», l’«egofonia» e la «pettoriloquia».

Le indagini svolte in questo ambito sono state da lui esposte in un’opera in due volumi, intitolata «Trattato dell’ascoltazione mediata e delle malattie dei polmoni e del cuore» (1819), che costituisce una pietra miliare nella storia della medicina.

Cominciò i suoi studi a Nantes, fu quindi assistente in un ospedale militare e prestò servizio medico nell’esercito, quindi frequentò la scuola di medicina a Parigi, dove ebbe la laurea nel 1804. Si occupò di patologia e d’anatomia patologica, nel 1812 divenne medico dell’ospedale Beaujon, nel 1814 della Salpêtrière, quindi all’ospedale Necker; nel 1823 ebbe la cattedra di clinica medica all’ospedale della Charité.

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