Professore della facoltà medica e medico aggiunto alla Salpêtrière, François Magendie (Bordeaux 1783 – Sannois, Parigi, 1855) è uno dei fondatori del moderno metodo sperimentale, non solo nel campo della fisiologia, ma anche in quello della patologia e della medicina pratica.
Si occupò di argomenti di patologia generale, di tossicologia, di farmacodinamica, di fisiologia della digestione e dell’assorbimento, del cuore, del calore animale, del sistema nervoso.
L’innovazione apportata da Magendie è prima di tutto metodologica, in un contesto, quello della seconda metà del Settecento in cui la medicina era ancora piena di pregiudizi religiosi e detti popolari che non suscitavano il minimo interesse nella ricerca e nell’approfondimento delle conoscenze sulla natura umana.
Fu professore di fisiologia e patologia generale al Collège de France, fondatore del primo periodico di fisiologia sperimentale, Journal de Physiologie Expérimentale (1821), eletto all’Accademia delle Scienze francese nel 1821 e fu presidente nel 1837.
Già nel 1809, prendendo posizione contro le dominanti concezioni vitalistiche, riaffermò la validità del metodo sperimentale.
La Rivoluzione fu per Magendie un periodo estremamente fecondo, nel quale poté concentrarsi negli studi sul sistema nervoso, che espose anni dopo. Nel 1816, presentò Précis de Physiologie, frutto dell’osservazione sull’uomo sano e sull’uomo malato. Nel 1831, l’epidemia di colera provocò numerose vittime e fu l’occasione per Magendie di ricercare e studiare, attraverso le autopsie che effettuava, la causa del male, senza, però, trovare soluzione. Francois Magendie fu il maestro di un’intera generazione di sperimentalisti tra i quali ricordiamo Claude Bernard.
Fu uno dei primi ad osservare l’anafilassi (una reazione di un animale all’iniezione nel sangue di una proteina estranea) quando scoprì (1839) che i conigli in grado di tollerare una singola iniezione di albumina d’uovo spesso morivano dopo una seconda iniezione.
Inoltre, Magendie nel 1815 fu chiamato a presiedere alla “Gelatin Commission” per deliberare se la gelatina animale potesse essere servita come alimento. Magendie allora annunciò che “chiunque abbia familiarità con il brodo sa che le sue proprietà nutrizionali sono dovute principalmente, se non interamente, alla gelatina”.
Un interessante approfondimento sulla Parigi ai tempi di Magendie e sul suo ruolo nella “Gelatin Commission” è disponibile qui
https://doi-org.bvsp.idm.oclc.org/10.1159/000338584