Du Bois-Reymond e l’elettrofisiologia

Emil Du Bois-Reymond, è stato un fisiologo tedesco (Berlino 1818 – ivi 1896) d’origine francese, successe a J. P. Müller nella cattedra di fisiologia di Berlino (1858); fu socio straniero dei Lincei (1853). Studiò l’elettricità animale, seguendo le ricerche di Matteucci e sviluppando una nuova branca nelle scienze biologiche: l’elettrofisiologia, di cui fu considerato tra i maggiori studiosi ed esperti nell’epoca.

[Sul mistero della vita] Non lo sapremo mai.

Collaborando con l’italiano Carlo Matteucci, dimostrò che i muscoli possono essere indotti a contrarsi in modo involontario quando i nervi vengono stimolati elettricamente, e che il cervello stesso è capace di generare elettricità. Confermò proprio l’osservazione di Matteucci, verificando che nella malattia (il tetano) la corrente a riposo che scorre da una regione intatta a una regione lesa diminuisce e questa variazione negativa è stata composta da una serie di variazioni individuali: da qui la scoperta che l’impulso viaggia lungo il nervo come un’onda di negatività relativa.

Nei suoi studi impiegò il galvanometro, definendo ciò che chiamava elettrotono, i potenziali cambiamenti prodotti da una corrente applicata esternamente.

In una famosa conferenza (Die sieben Welträtsel, 1880) pronunciò il noto aforisma: ignoramus et ignorabimus, con cui espresse drasticamente il suo pessimismo circa i tentativi di risolvere gli enigmi dell’universo, che egli applicò a sette questioni considerate irresolubili perché ritenute trascendenti le capacità scientifiche dell’uomo

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