La scuola di Bernard continuò in Francia con Paul Broca (nato il 28 giugno 1824, Sainte-Foy-laGrande, deceduto il 9 luglio 1880, Parigi) che nel 1883 identificò il centro cerebrale del linguaggio articolato: il suo studio delle lesioni cerebrali ha contribuito in modo significativo a comprendere le origini dell’afasia, la perdita o la compromissione della capacità di formare o articolare parole.
Fu chirurgo, non sempre allineato con il pensiero dei medici del tempo, e il suo lavoro è strettamente associato allo sviluppo del concetto moderno di antropologia in Francia.
Nel 1859 egli fondò la Société d’Anthropologie per promuovere gli studi antropologici, società che ebbe presto pubblicazioni proprie.
E proprio in questa sede Broca illustrò alcune delle prove più convincenti per un legame tra danno cerebrale e perdita di funzione: presentò il cervello di un paziente, soprannominato “Tan” a causa dell’unica sillaba che poteva pronunciare, che aveva sofferto di difficoltà linguistiche; il suo cervello aveva segnato un danno al lobo frontale. Grazie all’autopsia su monsieur Leborgne – questo il vero nome del paziente – Broca dimostrò che un danno funzionale in quest’area poteva provocare afasia.
presentò il cervello di un paziente, soprannominato “Tan”
«on parle avec l’hémisphère gauche»
Il lavoro come quello di Broca è stato un valido esempio del ruolo dell’anatomia patologica nel lavoro di localizzazione, acquisendo una comprensione più profonda del cervello e mappandone le funzioni.
L’espressione “Area di Broca” viene ancora comunemente usata, anche se i confini di quest’area non sono chiaramente definiti e possono variare da una persona all’altra.
Il discorso nei pazienti con tali lesioni è laborioso, lento, spesso non schematico e spesso presenta un’articolazione compromessa.
Oltre alle evidenze che vengono dallo studio dei soggetti afasici, il ruolo dell’area di Broca come area di produzione del linguaggio è sostenuto anche dagli esperimenti di neuroimmagine.
Quando, nel 1868, il ministro della Pubblica Istruzione istituì l’École pratique, e il laboratorio di antropologia fu compreso nei laboratori di ricerca, Broca iniziò un insegnamento antropologico, che ebbe grande successo. La guerra del ’70 interruppe tutto questo fervore scientifico, ma, chiusasi quella, egli riprese il suo lavoro instancabile: nel 1872 fondava la Revue d’anthropologie e nel 1876 apriva, vincendo grandi difficoltà, l’École d’Anthropologie, istituto libero e indipendente dallo stato. Soltanto però nel 1878 l’autorizzazione ufficiale ai corsi, la quale per l’innanzi era stata concessa anno per anno individualmente, divenne permanente e collettiva e l’insegnamento dell’antropologia fu incoraggiato e anzi sussidiato dallo stato.
Tra le opere: Mémoires d’anthropologie (5 voll., 1871-1888); Mémoires sur le cerveau de l’homme et des primates (1888).
Nel diciannovesimo secolo, proprio grazie al lavoro di Broca nacque il concetto di “disturbo del linguaggio” su aree del cervello responsabili della linguaggio; i primi modelli di funzione linguistica ipotizzavano che i programmi coordinati per l’esecuzione di atti linguistici si trovassero nell’area di Broca e il termine “disturbo” iniziò ad essere usato frequentemente negli scritti britannici sui problemi del linguaggio all’inizio del ventesimo secolo.
Clinical Methods: The History, Physical, and Laboratory Examinations. 3rd edition. Walker HK, Hall WD, Hurst JW, editors. Boston: Butterworths; 1990. The Metamorphosis of Autism: A History of Child Development in Britain. Evans B. Manchester (UK): Manchester University Press; 2017. Investigating the Body in the Victorian Asylum: Doctors, Patients, and Practices. Wallis J. London (UK): Palgrave Macmillan; 2017.