La medicina omeopatica nel 700, ripudiata sin dal suo primo apparire dalla maggioranza dei medici, si rivelò sotto il profilo storico come un elemento positivo. Infatti rappresentò un freno all’ignorante abuso di terapie indiscriminate come salassi e i purganti, portando ad una ripresa dell’antico principio della medicina basato sul “primum non nuocere”.
Nonostante la comparsa di queste nuove dottrine mediche continuava però a dominare quella ippocratica, che aveva numerosi seguaci, fra cui si citano Boerhaave, Gottfried van Swieten e de Haen.
Hermann Boerhaave nasce nel villaggio di Woorhout, presso Leyda nel 1668 da Jacob e Agar Dealder. Destinato dal padre alla carriera ecclesiastica, Boerhaave diviene, invece, un grande medico la cui fama valica i confini del suo Paese che da lui trae lustro ed onori. Muore il 23 settembre 1738. Filosofo, matematico, chimico, botanico, medico e docente illustre, Boerhaave è anche scrittore fecondo.
Gottfried van Swieten (1733-1803) fu chiamato dell’ imperatrice Maria Teresa e per i suoi meriti divenne direttore della clinica medica, preside della facoltà e prefetto della biblioteca di corte. Venne incaricato di attuare la riforma degli studi medici universitari.
Verso la metà del 1700 il centro della medicina si sposta da Leida a Vienna. Con l’ascesa al trono di Maria Teresa e il 1740 che favorì l’antica scuola superiore di medicina e chirurgia a questa rapida rinomanza. Le università vennero trasformate in Istituti di Stato, si crearono Istituti per la ricerca scientifica, si rinnovarono i quadri del personale insegnante. Impegnato come riformatore degli studi medici van Swieten, ebbe scarso tempo da dedicare alla ricerca. Fu tuttavia autore di un pregevole commentario agli aforismi di Boerhaave che si ispirava alle concessioni cliniche del maestro. Legò il suo nome ad una soluzione idroalcolica di mercurio che fu a lungo usata nella terapia della sifilide.
Anton de Haen (1704-1776), nacque all’Aja nel 1704, studiò medicina alla scuola del Boerhave e del Van Swieten segnalandosi per impegno e capacità. Nel 1754 il Van Swieten lo chiama a Vienna ad insegnare medicina pratica. Molti studenti seguono le sue lezioni e molti malati ricorrono alle sue cure: la sua fama di medico cresce insieme alla sua fama di uomo scontroso, insofferente alle critiche e poco incline alle frequentazioni “che contano”. Così quando la sua carriera universitaria termina, De Haen viene dimenticato nonostante gli ottimi servigi resi alla medicina testimoniati anche da numerosissimi scritti dei quali ricordiamo: Ratio medendi in nosocomio practico… Vienna 1758-1773; De magia liber… Vienna, 1774; De miraculis liber…. Francoforte, 1776; Opuscula omnia medico-physica in unum nunc primum collecta. Napoli, 1780.