Il Settecento: gli anatomici inglesi

Tra gli anatomici inglesi nel Settecento rifulsero per gli studi di anatomia umana e comparata, per la loro raccolta di 13.000 pezzi anatomici e i risultati tratti dalla dissezione di oltre 500 specie animali i fratelli John (1728- 1793) e William Hunter (1718-1783), oltre a James Douglas e Alexander Monro.

William Hunter
William Hunter

William Hunter (1718 – 1783), anatomista e chirurgo, fu il meno famoso fra i due. A Londra fu professore di anatomia nella Society of navy surgeons e alla Accademia di belle arti, della quale fu anche presidente; chirurgo rinomato e medico personale della regina d’Inghilterra; autore, tra l’altro, dell’Anatomy of the human gravid uterus (in latino e in inglese, 1774), magistrale opera rimasta classica. William come anatomico studiò in modo particolare il sistema articolare, come ostetrico usò e diffuse l’impiego del forcipe; a lui si deve la fondazione della Great Windmill Street School of Anatomy di Londra.

John Hunter

John Hunter (1728 – 1795) fu assistente del fratello e si rese celebre, oltre che per le sue capacità di chirurgo e anatomista, per aver allestito un grande museo di anatomia patologica, ricco di ben 13.600 preparati anatomici di ogni sorta di animali. Fu ispettore generale degli ospedali di Londra, direttore dell’ospedale di S. Giorgio, primo chirurgo dell’esercito inglese, è considerato uno degli iniziatori degli studi di anatomia patologica in Inghilterra. Ideò un metodo di legatura degli aneurismi (legatura di Hunter), indicò i criteri differenziali fra ulcera sifilitica e ulcera molle, descrisse la glossite che si osserva nell’anemia perniciosa (glossite di H.), con bruciore, arrossamento e poi atrofia della mucosa linguale, e fornì numerosi altri contributi in anatomia, fisiologia e patologia. Disputando con Spallanzani, sostenne erroneamente l’identità tra sifilide e blenorragia, che considerò come due forme cliniche di uno stesso morbo. Nel 1787 è il primo a utilizzare il termine “angiogenesis” per descrivere la crescita dei vasi sanguigni nelle corna delle renne. Gli studi anatomici di John permisero di dare alla chirurgia inglese solide basi di anatomia normale e patologica.

James Douglas (1675 – 1742) professore di anatomia e chirurgia a Londra, fu il medico della regina Carolina d’Inghilterra, nei sui studi anatomici si occupò prevalentemente del peritoneo, in cui descrisse per primo lo sfondato retto-uterino che porta il suo nome.

In Scozia Alexander Monro I (1697-1767) insegnante di anatomia all’università di Edimburgo e particolarmente versato in anatomia del sistema nervoso, fu il capostipite di una serie di medici celebri: Alexander II che lasciò il nome al forame interventricolare del cervello (forame di Monro) e Alexander III che ebbe come allievi due giovani medici destinati alla celebrità (Richard Bright e Thomas Addison.) Scrisse un trattato di osteologia ed uno di anatomia comparata, che ebbero un discreto successo.

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