Nel Settecento, furono numerosi gli studiosi che si occupano di anatomia nel Settecento, grazie all’impulso di Morgagni, contribuendo in modo importante all’evoluzione della storia della medicina: si ricordano Antonio Scarpa, Giovanni Battista Paletta, Leopoldo Caldani, Paolo Mascagni, Domenico Cotugno.
Accanto ad essi sono da ricordare anche Luigi Galvani (1737-1798) di Bologna e Felice Fontana (1730-1805).
Galvani si dedicò con continuità alla ricerca sperimentale. Le sue indagini culminarono con la pubblicazione del trattato “sulle forze dell’elettricità nel moto muscolare” (De viribus electricitatis in motu/”>motu musculari, 1791), che gli assicurò rapidamente fama europea e che impose il “galvanismo” come uno dei temi fondamentali della ricerca scientifica tra Settecento e Ottocento.
Nominato professore di anatomia nel 1763 all’Università di Bologna, nel 1768 divenne professore di medicina pratica, lasciando però questa cattedra per tornare a quella di anatomia. Nel 1797, con l’avvento della Repubblica Cisalpina si rifiutò di prestare giuramento al nuovo governo e fu spogliato dal sul incarico universitario. Noto come lo scopritore dell’elettricità animale, utile a Volta per la scoperta della pila, si occupò di anatomia, sia umana che comparata, dove si interessò particolarmente dell’apparato uditivo. Descrisse bene l’orecchio medio, vide l’antivestibolo e in fondo ad essa la finestra ovale e quella rotonda nonché un altro forame che chiamò terza finestra. Proprio su questo argomento ebbe con Scarpa una controversia per la scoperta della membrana della finestra rotonda.
Felice Fontana morì a Firenze e fu sepolto a Santa Croce: fu professore di anatomia a Roma e a Siena. Lasciò importanti osservazioni soprattutto in anatomia microscopica, con la descrizione delle cilindrasse e della valvola mielinica delle fibre nervose, degli elemento nervosi della retina e della struttura delle ossa, dell’epidermide, dei capelli, delle unghie, dei denti. Studiò i movimenti dell’iride lo spazio dell’angolo dell’iride, che porta proprio il suo nome. A lui si deve anche la scoperta del procedimento per colorare i preparati microscopici mediante trattamento dei tessuti con alcali o acidi, seguito dalla preparazione con speciali tinture. Con tale metodo, riuscì a mettere in evidenza il nucleo delle cellule nonché a dimostrare la natura striata dei muscoli.