Friederich Hoffmann e Georg Ernst Stahl

Nascono nel 1660 Friederich Hoffmann e Georg Ernst Stahl, due dei principali propugnatori della teoria dei sistemi.

Hoffmann teorizza un sistema medico che poggia su basi essenzialmente meccaniche: considera l’organismo come una macchina e cerca di spiegare tutte le funzioni della vita, normali e patologiche, dal punto di vista matematico. L’intero organismo è composto da fibre che si contraggono e rilasciano a seconda di un fluido regolatore contenuto nel cervello. Le malattie sono dovute alla modificazione del tono normale e si manifestano con una quantità eccessiva di sangue a livello dello stomaco o dell’intestino, organi sui quali vengono così concentrate le maggiori attenzioni terapeutiche. Dove le spiegazioni sono insufficienti egli le sostituisce con ipotesi, cosicché tutta la sua dottrina è in realtà superficiale e priva di fondamento positivo. Risentendo più che tutti gli altri sistematici del suo tempo l’azione delle dottrine di Leibniz, affermò che la nostra conoscenza è limitata, essendo fondata sui sensi, e che le ultime cause sono imperscrutabili.

Stahl sottolinea invece l’importanza dell’anima che ordina ed equilibra ogni processo fisiologico; la morte dell’anima porta alla putrefazione del corpo.
Dal 1694 al 1716 occupò la cattedra di medicina all’università di Halle, e fu in seguito nominato medico del re Federico Guglielmo I di Prussia a Berlino.


Le sue concezioni riguardano sia la teoria medica, intesa in un senso filosofico ampio, sia la teoria e la pratica chimica. Tra il 1706 e il 1708 S. pubblicò alcune opere (Disquisitio de mechanismi et organismi diversitate, 1706; De vera diversitate corporis mixti et vivi, 1706; Theoria medica vera, 1708) nelle quali stabiliva una differenza radicale tra l’anima e il corpo. Secondo Stahl il corpo vivente dipende dal movimento, in particolare quello del cuore e del sangue, e può quindi essere considerato una macchina, che deve però essere guidata e protetta da un principio vitale non materiale, cioè dall’anima.
In chimica Stahl è ricordato soprattutto per la sua teoria del flogisto, i cui elementi essenziali, tuttavia, egli dovette a J.J. Becher (1635-1682). Propose inoltre una visione della fermentazione che per alcuni aspetti assomiglia a quella supportata da Justus von Liebig un secolo e mezzo più tardi.

Altre teorie avranno un discreto seguito in questo secolo: William Cullen (1710-1790) sostiene che l’origine della vita è da ricercare nel sistema nervoso il cui equilibrio corrisponde allo stato di salute.
Secondo John Brown (1735-1788) la vita è uno stato mantenuto da continui stimoli che agiscono sulla eccitabilità degli organi. Ogni altro sintomo è da tralasciare, tanto che egli vede l’unica terapia nell’utilizzo di sostanze stimolanti.

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