Sempre nell’ambito della circolazione, il Seicento ha visto la scoperta dei vasi chiliferi da Gaspare Aselli e dei vasi linfatici da Olof Rudbeck.
Aselli nacque a Cremona nel 1581, studiò medicina a Pavia e, addottoratosi, si trasferì a Milano, dove si affermò come ottimo anatomico e chirurgo, anche militare. Nel 1624 ottenne la cattedra di anatomia nell’Ateneo pavese. In seguito, proseguì i suoi studi a Milano, presso una delle Accademie scientifiche fiorite in quel secolo, occupandosi dello studio sperimentale di anatomia e fisiologia, che lo portarono, appunto alla scoperta dei vasi chiliferi. Infatti, il 23 luglio del 1622, a Milano, in presenza dei suoi amici medici Alessandro Talino, Senatore Settala e Quirino Cnogler, aperto l’addome di un cagnolino in piena digestione, dimostrò l’esistenza dei chiliferi, che apparivano come fili bianchi nel mesentere: inciso con le forbici uno di questi vasi, che egli chiamò vasi lattei o vene lattee ne uscì un liquido lattescente. Venne chiamato nuovamente Pavia, ma vi rimase solo un anno, in quanto morì a Milano ad appena 45 anni.
Nel 1622 Aselli, vivisezionando un cane, si accorse accidentalmente della presenza di numerosi filamenti bianchi pieni di un umore biancastro, simile al latte.
I manoscritti della sua scoperta, alcuni in latino, altri nella vulgata o in italiano, esemplificavano la sua curiosità e acutezza delle osservazioni dei fenomeni naturali. Furono pubblicati postumi nel 1627 nell’opera “De lactibus sive lacteis venis, quarto vasorum mesaraicorum genere novo invento dissertatio qua sententiae anatomicae multae, vel perperam receptaeconvelluntur, vel parum perceptae illunstrantur”, a cura degli amici presenti alla prima dimostrazione della scoperta.
Ma la caratteristica dell’opera è che si tratta della prima pubblicazione di anatomia con illustrazioni a colori, ottenute con la tecnica xilografica. Tale tecnica fu adottata per dare maggiore rilievo alla nuova scoperta, i vasi chiliferi, che si aggiungevano ai tre generi di vasi già noti: arterie, vene e nervi, a cui veniva attribuita ancora una struttura vascolare.
É certamente apprezzabile l’esigenza nuova, che si fa sentire nell’anatomista, parallela allo sviluppo ed al perfezionamento delle ricerche sempre più minuziose, di poter disporre di mezzi cromatici allo scopo di differenziare, per ragioni didattiche, con più spiccata precisione i diversi tipi di vasi.
Bibliografia Gaspare Aselli (1581-1626) The Lacteals. JAMA. 1969;209(5):767. doi:10.1001/jama.1969.03160180113016 http://www.treccani.it/enciclopedia/gaspare-aselli_%28Enciclopedia-Italiana%29/