L’Arnica

L’Arnica è una pianta erbacea perenne che in Italia appartiene alla lista delle specie protette. È molto diffusa sulle Alpi e sull’Appennino, intorno ai 20000 metri di altitudine. L’origine del nome arnica è abbastanza oscura, potrebbe essere una deformazione di un termine greco che indica “che fa starnutire”.


I monaci, profondi conoscitori del latino e del greco, furono i depositari sapere del passato, anche per quanto riguarda la botanica.

Ma nell’antichità non vi è traccia di questa pianta, la prima a descriverla fu Ildegarda di Bigen, la santa erudita che scrisse i trattati, noti con il nome “Physica”. Nei testi Ildegarda tratta le scienze naturali, l’azione sull’organismo umano di tutto ciò che è commestibile; in particolare nell’opera “Herbaria semplicium” raccoglie tutte le piante coltivate nei conventi, ne elenca le proprietà e mette in luce i rimedi che venivano utilizzati.

L’arnica viene citata da Ildegarda per le sue proprietà (rimedio per ematomi e contusioni, oltre che essere considerata un afrodisiaco!) ed in seguito è stata utilizzata dalla Scuola Medica di Salerno; le foglie essiccate venivano utilizzate come tabacco da naso o da pipa, soprattutto nelle zone montane. All’inizio del XIX secolo era chiamata “china dei poveri” per curare la malaria e la febbre.

Oggi è riconosciuta come un tossico pericoloso per la maggior parte dei visceri e del sistema nervoso.

Lascia un commento