L’invenzione dei caratteri mobili e la stampa permise dalla fine del XV secolo, una più ampia diffusione del sapere antico e particolarmente delle conoscenze scientifiche e mediche, attraverso la pubblicazione delle opere dei maggiori autori di medicina del mondo greco e romano.
Padova nel 1400 era divenuto il più importante centro di studio d’Europa grazie all’accorta politica veneziana. Grazie alla presenza di studiosi di gran valore, Padova nel Rinascimento ebbe una elevatissima disponibilità di professori: le Università, infatti, facevano a gara nel disputarsi i nomi migliori, che consentivano di attirare un gran numero di studenti provenienti dalle diverse nazioni europee.
Le autorizzazioni al libero esercizio delle dissezioni concesso in questo periodo dai regnanti pontefici, Sisto IV e Clemente VII, aumentarono la possibilità di compiere autopsie, favorendo così l’opera di revisione dell’anatomia.
Accanto alla revisione dell’anatomia venne fatta anche quella della fisiologia, secondo l’uso di Galeno restavano riunite in un’unica materia. Il fatto poi che l’anatomia avesse esteso il proprio campo d’azione dell’organismo sano a quello malato determinò la nascita dell’anatomia patologica.
Va inoltre detto che anche la chirurgia si avvantaggiò dello sviluppo dell’anatomia, sebbene in maniera inferiore alle aspettative.
Da questo periodo, nelle università, i lettori di anatomia vennero incaricati di leggere anche la chirurgia, per la riconosciuta attinenza fra le due materie. Sorse così la figura del «chirurgo anatomico» che durerà fino all’inizio del 1800.
Non subirono, invece, revisioni la patologia e la clinica medica, molto più difficili da controllare rispetto all’anatomia (normale e patologica) e alla chirurgia. Tali materie, infatti, nonostante qualche tentativo di rinnovamento, rimasero invariate rispetto ai secoli precedenti.
La patologia umorale mantenne ancora tutto il suo valore, così come il ragionamento medico, che continua ad essere basato sul sillogismo e sulla deduzione. Persistettero anche la magia e l’astrologia che avevano caratterizzato la medicina medievale.
Questo fino al 1543, data da ricordare perché vengono confutati due tra i più importanti miti scientifici dell’epoca: la concezione ANTROPOCENTRICA e la concezione GEOCENTRICA.