Quando nasce il primo modello di assistenza ospedaliera?

E’ dalla regola di Sant’Antonio, vissuto fra il 200 e il 300 d.C., che nasce la cura verso i confratelli malati: l’assistenza ospedaliera religiosa, quindi, ha origini molto antiche, in graduale incremento.
Numerosa la biografia sulla vita del Santo e noi non abbiamo l’ambizione di aggiungere nulla in tal senso: ecco perché rimandiamo alla ricca pagine di wikipedia wikipedia.org/wiki/Antonio_abate per chi fosse desideroso di approfondire.
Quasi tutti i monasteri erano dotati di una “infermeria” dove prestavano servizio i monaci chiamati “ministri degli infermi” precursori dei “monaci infirmari” dei monasteri benedettini sorti poi in occidente.
Va ricordato che l’assistenza agli infermi in questa epoca era molto intensa anche all’esterno dei monasteri: un esempio da ricordare è senza dubbio quello di “Basiliade”, grande struttura ospedaliera fatta realizzare da San Basilio, Vescovo di Cesarea, poco fuori dalla città. Una vera e propria città-ospedale, annoverata tra le meraviglie del mondo, maggior esempio di complesso ospedaliero presente in oriente.
Da citare poi l’esempio di Bisanzio, capitale dell’Impero Romano d’Oriente, dove vennero costruiti xenodochi, ospizi, ospedali e lebbrosari. E proprio queste ultime strutture furono create per tentare di risolvere il grave problema dei lebbrosi, che altrimenti venivano allontanati dalla società senza alcuna assistenza. Il primo lebbrosario sorse sul Monte degli Ulivi a Bisanzio, costruito su volontà della madre dell’imperatore Costantino.

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